Adolescenti sempre più attenti alla sostenibilità in tutte le sue forme

ROMA (ITALPRESS) – Le nuove generazioni sono sempre più attente alla sostenibilità in tutte le sue forme. E’ quanto emerge dalla ricerca realizzata dal Museo del Risparmio di Intesa Sanpaolo, dal titolo “Il valore della sostenibilità ambientale ed economica per i giovanissimi in Italia”, al fine di indagare come i giovanissimi (13-18 anni), la generazione dei Fridays for Future, affrontano il tema della sostenibilità in senso ampio, anche dal punto di vista economico. Lo studio, che ha raccolto 400 interviste tramite tecnica CAWI (Computer Assisted Web Interviewing), analizza l’impatto che fattori individuali (come il carattere), culturali (come il contesto familiare) e di contesto esterno (come la scuola, gli amici e i media) hanno sulla consapevolezza dei ragazzi su questi temi. “Dall’indagine emerge un’immagine positiva del mondo degli adolescenti perchè questi temi sono considerati importanti per il 75% del campione – dice Giovanna Paladino, direttrice del Museo e curatrice della ricerca -. I ragazzi, nonostante tutto, sono l’esempio perfetto del pensiero circolare: sanno sostituire all’Io il Noi a cui sentono di appartenere”.
I giovani italiani mostrano una maturità e un orientamento al futuro sorprendenti e unici. Una generazione che riesce a collegare i principi e convincimenti da una parte e l’agire
quotidiano dall’altra. Questa coerenza etico-mentale si sostiene e rafforza in molti modi: l’adesione al tema della sostenibilità è alta, segno di una sensibilità radicata, si potrebbe dire ‘nativà per la generazione dei Fridays for future; sia quando si tratta di attenzione verso le risorse ambientali, sia quando si tratta di gestione del denaro.
E si trasforma in impegno individuale, concreto, e comportamenti quotidiani virtuosi. I giovani italiani mostrano di pensare in modo nuovo, sostituendo al pensiero tradizionale, lineare, analitico, con l'”io” al centro del discorso un ‘pensiero circolarè, capace di tenere insieme presente passato e futuro, cause effetti e soprattutto fini e implicazioni dell’agire, sostituendo all'”io” il “noi” a cui sentono di appartenere.
Dalla consapevolezza della finitezza – in alcuni casi vera e propria scarsità di risorse – evocata dalle ripetute crisi economiche, lavorative, sociali, climatico-ambientali e ora
pure sanitarie, i giovani italiani, emerge dalla ricerca, hanno imparato la responsabilità nell’uso dei beni di cui dispongono.
Inoltre, quando si parla di sostenibilità si sfumano le differenze tra ragazze e ragazzi. L’attenzione per l’ambiente e per il denaro è trasversale al genere. Tuttavia, su altri aspetti l’indagine mostra ancora l’esistenza di condizionamenti e pressioni educative differenti per ragazzi e ragazze. In particolare emerge un vincolo più forte che lega le ragazze agli altri: nella cura (quando si tratta di decidere come spendere il denaro, le ragazze sono meno individualiste dei ragazzi e pensano di più alla felicità degli altri); come riferimento e ispirazione (le ragazze amano di più venire a conoscenza di storie di persone di diverse parti del mondo); ma anche nella dipendenza dal giudizio (le ragazze mostrano minor sicurezza e autostima dei ragazzi); una maggiore autonomia dei ragazzi che si mostrano al contempo più individualisti nelle scelte (ad esempio nell’uso del denaro) e più felici.
L’analisi per i tratti di personalità mostra l’esistenza di una relazione positiva tra stabilità caratteriale e attenzione all’ambiente e alla gestione del denaro. Le tre grandi famiglie individuate, gli Inquieti, i Curiosi e i Coscienziosi, si caratterizzano infatti per un’adesione differente ai temi della sostenibilità. Coscienziosi e Curiosi sono maggiormente coinvolti nella gestione consapevole delle risorse. I Coscienziosi, grazie alla combinazione di fiducia negli altri e diligenza, aspetti che li rendono persone che confidano nelle regole e le rispettano;
i Curiosi, grazie alla passione verso tutto ciò che è nuovo e diverso e che li rende un segmento ricettivo e aperto al cambiamento; gli Inquieti infine sono i più tiepidi nei confronti della sostenibilità ambientale ed economica. Hanno tratti di personalità segnati dalla bassa autostima, dall’isolamento e dalla conflittualità. Fragilità, frustrazione e rabbia alimentano un circolo vizioso che li allontana dalla possibilità di essere protagonisti di una vita sostenibile e consapevole.
I genitori svolgono ancora un ruolo di primaria importanza per i 13-18enni italiani, vengono infatti presi a modello da una larghissima maggioranza di ragazzi sia quando si parla di
sostenibilità ambientale che di sostenibilità economica. Il modello di riferimento familiare è quasi esclusivo per quanto riguarda la consapevolezza economica, perchè i genitori sono la prima fonte di denaro, cosa che ne rafforza il loro primato
educativo; sono spesso l’unico modello esistente, perchè fuori dalla famiglia, nel contesto scolastico o relazionale, non si parla abbastanza di impiego del denaro e di educazione economica.
I genitori rivestono un ruolo altrettanto importante anche se meno esclusivo quando si tratta di sostenibilità ambientale sia perchè i ragazzi sono i protagonisti del cambiamento di attenzione verso l’ambiente; sia perchè sono più bravi nell’adottare i nuovi comportamenti (fare la raccolta
differenziata, prestare attenzione allo spreco di acqua, usare forme di mobilità alternativa, ecc.); sia perchè infine la questione ambientale è affrontata ampiamente dai media e nei
contesti extra-familiari.
(ITALPRESS).

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