Acqua alta a Venezia, 62 mln per interventi di riduzione del rischio residuo

VENEZIA (ITALPRESS) – Sono passati 27 mesi da quella tragica notte del 12 novembre 2019, quando l’acqua alta raggiunse i 187 cm a Punta della Dogana. La macchina della Protezione Civile si è subito messa in moto da quel giorno, con la nomina del sindaco Brugnaro a Commissario straordinario da parte del Governo. Fino ad oggi sono stati eseguiti già 57 milioni di euro di lavori pubblici di lettera a) e b), per l’immediato ripristino, e la Struttura commissariale ha emanato 25 stralci di indennizzi con i quali si è proceduto a riconoscere oltre 6 milioni di euro a 2.242 privati cittadini ed oltre 26 milioni a 2.796 tra attività sociali, di culto, economiche e produttive, per un totale pari a 32.047.311 euro.
“Sono stati due anni molto difficili – commenta il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – ma oggi possiamo dire che, nonostante la pandemia abbia rallentato un po’ la tabella di marcia, siamo riusciti sia a ripristinare i danni causati alla città dall’Acqua alta sia ad erogare i ristori di lettera c) a cittadini ed imprese, attraverso un modello innovativo che ha consentito una forte riduzione delle tempistiche. Credo che chiunque viva a Venezia centro storico e nelle Isole abbia potuto vedere con i propri occhi i tantissimi lavori che in questi due anni abbiamo eseguito per fare in modo che quanto accaduto in quella terribile serata non abbia più a ripetersi. Me ne vengono in mente alcuni come ad esempio l’innalzamento del muretto di protezione a Pellestrina e a S. Erasmo, all’Isola delle Vignole o il rifacimento della riva prospiciente ai Giardinetti Reali a Venezia, o ancora tutti gli interventi per ripristinare la piena funzionalità delle fognature sia nel centro storico che nelle Isole, tra cui la messa in sicurezza del compendio Ex Pescheria a Burano. In totale sono stati 130 interventi”.
“Il lavoro però non è finito. Oggi ho firmato un decreto per avviare altri 48 interventi per un valore complessivo di 62.717.792, 99 euro – annuncia il sindaco. Si tratta degli interventi inseriti in “lettera D” dell’articolo 25 del D. Lgs 1/2018 relativi alla “realizzazione di interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio residuo nelle aree colpite dagli eventi calamitosi, strettamente connesso all’evento e finalizzati prioritariamente alla tutela della pubblica e privata incolumità, in coerenza con gli strumenti di programmazione e pianificazione esistenti”.
Tutto questo a seguito della recente ordinanza del Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio con la quale viene affidato al sindaco di Venezia il coordinamento per la conclusione del piano degli interventi di ripristino legati ai danni e alle conseguenze dei fenomeni eccezionali di acqua alta avvenuti nel corso del novembre 2019. La decisione è derivata dal fatto di dover assicurare e consentire il completamento degli interventi previsti dalla necessaria prevenzione di possibili situazioni di pericolo per la pubblica incolumità.
(ITALPRESS).

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