A Roma la ‘Partita del Papà “Piantate in campo il seme della pace”

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ROMA (ITALPRESS) – Papa Francesco chiama, il mondo del calcio risponde. Lo fa mettendo in campo i suoi campioni di ieri e di oggi per un incontro molto speciale, la 3° Partita per la Pace, benedetta da Papa Francesco, che si giocherà allo stadio Olimpico di Roma il prossimo 14 novembre. Ad organizzarla, e a presentarla oggi in conferenza stampa, è stata Scholas Occurrentes, la Fondazione pontificia presieduta da Jose Maria del Corral che si è detto “fiero che il Mondiale per la pace si giochi in Italia”. Due saranno le squadre in campo: da un lato l’Italia, capitanata da Ciro Immobile, e dall’altro il resto del mondo, con fascia a Ronaldinho. Al momento le squadre sono ancora in via di formazione, anche a causa della quasi concomitanza con i Mondiali di Calcio del Qatar, ma qualche nome è già confermato: Ciro Ferrara, Claudio Caniggia e Hristo Stoickov, oltre a Immobile, rappresentante della Lazio, e al difensore della Roma Marash Kumbulla, testimonial dell’iniziativa. Lo slogan della partita sarà “We Play For Peace”. Questa edizione sarà molto speciale e sentita, sia per l’urgenza di un appello per la pace, sia perchè sarà l’occasione anche per ricordare e celebrare Diego Armando Maradona, che nelle altre edizioni ha supportato e partecipato all’evento, ed è stato capitano della squadra di Scholas.
L’omaggio al campione argentino sarà il momento clou dell’evento del 14 novembre come sottolineano i suoi figli: “Vi invitiamo a vivere il sogno di nostro papà. Molti brilleranno in quella notte con lui” è l’invito a partecipare di Dalma e Gianina Maradona mentre Diego Armando jr annuncia: “Sarò allo stadio, rispondendo all’appello di Papa Francesco. Sarò insieme ai miei fratelli e sarà l’occasione per rendere omaggio a mio padre come merita”. L’invito di Francesco cui fa riferimento Maradona jr è proprio quello alla pace: “Il desiderio di tutti è la pace – le parole del Pontefice in un videomessaggio inviato per l’occasione – Vi chiedo di giocare in squadra per la pace. Quando si gioca in squadra tutto diventa seme di pace”. L’appello è stato accolto in primis dai testimonial dell’iniziativa: “Sono felice che papa Francesco abbia scelto il calcio per mandare un messaggio così importante” ha detto Immobile, ricevendo orgoglioso la fascia di capitano. Come lui il giallorosso Kumbulla: “Qui non ci sono squadre diverse nè avversari ma un’unica squadra della pace per cui tutti dobbiamo tifare. Noi calciatori non possiamo fermare la guerra ma possiamo aiutare la gente a diventare consapevole di quello che accade. Io e gli altri romanisti vogliamo farlo tutti i giorni a aiutare il Santo Padre per la pace”.
Non può che essere d’accordo Ciro Ferrara, altro testimonial della manifestazione ma, soprattutto, compagno di squadra nel Napoli di Maradona e suo grande amico: “Vista la situazione che stiamo vivendo, non poteva esserci momento migliore per invitarci tutti a far parte di un’unica squadra che lotti per la pace”.
Alla conferenza stampa era presente anche il presidente della Lazio Claudio Lotito: “Ho accolto con favore questo invito perchè vent’anni fa, quando sono entrato nel mondo del calcio, ho detto che il calcio, per la sua grande capacità comunicativa, doveva essere didascalico e moralizzatore. In un contesto storico come quello che stiamo vivendo, l’appello del Santo Padre deve essere recepito da tutte le persone che vivono all’insegna dello sport e colpire al cuore gli amanti della convivenza civile e del rispetto dei valori umani”. Per questo, assicura Lotito, ha aderito all’iniziativa della Partita della Pace, “perchè sono i valori che cerco di trasmettere al mio club. Al di là dei risultati sul campo non siamo nemici ma avversari, nel rispetto del merito, della razza e delle condizioni sociali. Il calcio deve superare le prevaricazioni, la nostra vittoria sarà la vittoria della pace”.
Il presidente biancazzurro ha anche un ricordo personale di Maradona: “Mi chiese di allenarsi a Formello e rimase colpito dall’affetto e dall’accoglienza. Era un trascinatore, oltre che uno dei più grandi campioni al mondo, sensibile al rispetto dei valori umani. Mi sono sentito onorato che scelse la Lazio perchè incarnava proprio quei valori. Il messaggio di papa Francesco – aggiunge Lotito – è motivo di orgoglio e occasione per dare un segnale: il calcio non è guadagno o risultato. Ai miei dico sempre: ‘Scendete in campo nel rispetto dell’avversariò. Le vittorie devono essere legate al merito e trasmettere al cuore dei tifosi una linea valoriale. Lasciamo ai giovani la possibilità di crescere con questi valori”. “Siamo onorati di questo invito – sostiene il dirigente giallorosso Francesco Pastorella – Con l’AsRoma siamo sempre accanto alle popolazioni che subiscono la guerra: lo siamo stati con gli afghani e lo siamo con gli ucraini. Grazie al Santo Padre per il suo messaggio, siamo convinti che il calcio possa fare la sua parte”.
L’incasso della partita sarà devoluto a Scholas, i biglietti saranno in prevendita con TicketOne dalla prossima settimana (10 euro Curve e Distinti, 15 la Tribuna Tevere, 20 la Monte Mario, con riduzioni per i bambini). In conclusione il presidente di Scholas: “Nel 2013 abbiamo organizzato la prima Partita per la Pace, c’erano Messi e Buffon. Crediamo che questo sia un modo per fare educazione. Quando abbiamo iniziato i giovani dovevano competere, vincere, essere i migliori ma noi abbiamo ascoltato la loro voce e dicevano: vogliamo un senso. Per questo Scholas è andata a prendere un pallone da calcio e un pennello per dipingere. Ci dicevano che eravamo matti. Abbiamo unito in uno stesso progetto adolescenti di Israele e Palestina, siamo andati con il surf in Mozambico e con la boxe in Messico. I giovani hanno un problema: la salute mentale. Ma non se ne poteva parlare, era un tema scomodo”. Del Corral conclude ringraziando “i calciatori che sono i nostri veri insegnanti”.
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(ITALPRESS).

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