A rischio chiusura lo storico Istituto Statale per Sordi di Roma

EMERGENZA CORONAVIRUS CORONA VIRUS COVID19 COVID 19 INFORMAZIONE LINGUA PERSONE SORDE SORDOMUTE SORDOMUTO SORDOMUTI INTERPRETE SPEAKER LINGUAGGIO DEI SEGNI NOTIZIE PER PERSONE NON UDENTI

ROMA (ITALPRESS) – Lo storico Istituto Statale per Sordi di Roma è a rischio chiusura. Si tratta dell’unico ente pubblico in Italia a occuparsi di sordità e punto di riferimento per tante persone e le loro famiglie, per enti, università, associazioni e figure professionali che operano nell’ambito della sordità che dal 1997 è ancora in attesa della riforma come ente nazionale di supporto all’integrazione scolastica.
Dal 2007 l’Istituto è sotto commissariamento straordinario, ma non è stata mai avviata la riforma e nominato il consiglio di amministrazione, come era previsto.
“Nel corso di questi due decenni la situazione economica dell’Istituto, in passato florida, è andata fortemente peggiorando e oggi il disavanzo è di due milioni di euro – si legge in una nota del Coordinamento delle Associazioni:
ANIOS Associazione interpreti di lingua dei segni italiana,
Cabss Centro Assistenza per Bambini Sordi e Sordociechi Onlus
Gruppo SILIS Onlus, Il Treno Soc. Coop. Soc.le Onlus,
Compagnia teatrale Laboratorio Zero – Una gestione commissariale dispersiva, il progressivo venir meno dei finanziamenti statali, la mancanza di progettualità sul futuro dell’Istituto, stanno minando la sopravvivenza dell’unico centro pubblico sulla sordità. Precarietà lavorativa, incertezza giuridica, mancanza di risorse sono l’inaccettabile frutto della non curanza delle istituzioni”.
“A fronte di ciò, l’unica miope e irrisolutiva strategia perseguita dal Commissario straordinario sembra essere quella di chiedere un canone di locazione alle associazioni che, grazie ai contributi degli associati, operano all’interno dell’Istituto da decenni e ne costituiscono il fulcro operativo e vitale.
Un aut aut improvviso e perentorio, che non dà spazio ad alcun confronto e ragionamento sul futuro dell’Istituto, che disconosce la necessità del suo riordino e la responsabilità del Governo di finanziarlo in modo organico e stabile” continua le associazioni che si domandano: “Qual è la volontà politica sul futuro dell’Istituto? Qual è l’attenzione che questo Paese dedica alla sordità? Qual è il senso delle recenti dichiarazioni del Governo sullo stanziamento nel Pnrr di 6 miliardi per il sostegno alle persone con disabilità quando si lascia decadere l’unico centro di riferimento pubblico per la comunità sorda? E’ chiaro infatti che senza la previsione di finanziamenti strutturali e l’avvio della riforma, l’Istituto dei sordi è condannato alla chiusura”.
Le associazioni e la comunità sorda chiedono “un vero confronto e l’avvio di un tavolo di consultazione con i Ministeri competenti, i rappresentanti della Conferenza Stato Regioni, le organizzazioni sindacali e la Commissaria straordinaria per: individuare fondi e forme di finanziamento dell’Istituto nel breve periodo, in attesa che con la riforma siano individuati canali di finanziamento strutturali e stabili; avviare i lavori di riforma dell’Istituto e riconoscerne la natura di ente di ricerca”.
(ITALPRESS).

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]