Come volevasi, in Champions ci va la Juve. Faticosamente, frenata da un avversario – il povero Venezia – ma spronata da un professionista serio, Tudor, che probabilmente a Torino i criticonzi tratteranno da modesto panchinaro, subito sommergendolo di riferimenti appassionati al Conte che allontanarono senza dolori. E dire che la Juve di Venezia ha giocato per lui, l’uomo concreto, dopo le sdolcinate imprese di Motta.
Avrei visto volentieri entrare in Champions la Roma di Ranieri e tuttavia il grande Claudio lascia ai giallorossi un posto in Europa League che il successore dovrà onorare. E’ già un programma per i Friedkin dopo i disastri organizzati in loro nome dagli incompetenti che ormai arrivano in Italia a frotte. Come s’è visto in particolare modo a Milano.
E adesso, note sul fondo, con un applauso al Lecce e un arrivederci affettuoso a Empoli, Venezia e Monza. E una storia tutta mia che mi ha fatto partecipare con entusiasmo all’ultima puntata della telenovela.
Domagoj Bradaric ha realizzato il secondo gol del Verona a Empoli garantendone la salvezza ed entra di slancio nel mio diario di questa giornata particolare, dalla quale si attendevano altri e più importanti risultati. Eppure, è a lui che dedico una delle migliaia di cronache trasmesse puntualmente negli anni a tanti lettori, perchè mentre seguivo le sei partite del gustoso menù pensavo al pezzo che scriverò domani. Dedicato allo scudetto ’84\’85 vinto quarant’anni fa dal Verona e felicemente commemorato iersera. E’ solamente un dettaglio della storia del pallone registrata dalla mia memoria, un dettaglio prezioso perchè d’incrocio con la grandiosa storia del Napoli felicissimo protagonista di quella stagione. All’inizio di quel campionato decisi di seguire la prima partita di Maradona in Italia, e ne valse la pena perchè Diego fu soffocato dall’abbraccio di Briegel e imparò subito cosa fosse il campionato italiano il cui scudetto toccò ai veronesi, dando inizio a una mai raffreddata sfida fra veronesi e napoletani che trascinò sui campi verdi anche Giulietta.
Anche grazie a questa formula da “Tutto il calcio” s’è concluso brillantemente un campionato già nobilitato dall’impresa del Napoli. E – cuor di tifoso – dalla Coppa Italia del Bologna. Peccato che nessuno abbia saputo spiegare ai ragazzi di Italiano che sabato sera avrebbero incontrato il nobile Genoa, l’avversario secolare insieme al quale ha fatto nascere anche in Italia il gioco più bello del mondo. L’avversario da battere. Sempre.
Italo Cucci ([email protected])
(ITALPRESS).
In una domenica da ‘Tutto il Calciò in Champions va la Juve
Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]