MIAMI (USA) (ITALPRESS) – Una giornata “estrema” per Max Verstappen (Red Bull), ultimo – a causa di una penalità ricevuta non per sua diretta responsabilità – nella Sprint e poi primo nelle qualifiche per il Gran Premio. Per il neopapà della piccola Lily questa è la terza pole position nella stagione, la seconda consecutiva nell’anno e su questo tracciato e la numero 43 della sua carriera. Il suo 1’26″204 rappresenta il nuovo record assoluto del Miami International Autodrome. Accanto a Verstappen partirà la McLaren di Lando Norris (1’26″269) che si è guadagnato un posto in prima fila per soli due millesimi di secondo su Andrea Kimi Antonelli (Mercedes), terzo in 1’26″271. Il leader della classifica Piloti Oscar Piastri (McLaren) si è piazzato al quarto posto (1’26″375).
Il Pirelli Pole Position Award è stato consegnato a Verstappen da Brunello Cucinelli. L’imprenditore è un simbolo della moda italiana nel mondo grazie all’omonima maison da lui fondata quando aveva solamente 25 anni, affermatasi soprattutto per il cashmere. Cucinelli è promotore di un modello d’impresa, noto come “capitalismo umanistico”, che unisce il profitto alla dignità dell’uomo, per costruire un’economia bella, etica e sostenibile. La McLaren ha fatto doppietta nella gara Sprint, con Norris davanti a Piastri e il ferrarista Lewis Hamilton che ha ottenuto il terzo posto. Per il pilota della McLaren è il secondo successo nella gara “corta” mentre la squadra di Woking è arrivata a quota quattro vittorie.
La Sprint è stata caratterizzata dalle condizioni meteorologiche, con l’arrivo della pioggia prima della partenza e poi con condizioni di asfalto che sono passate abbastanza rapidamente dal bagnato all’asciutto. Ne è uscita una gara in cui le Intermedie sono state protagoniste per due terzi – Sainz (Williams) aveva provato la scommessa delle Extreme Wet al via ma la bandiera rossa e il successivo rinvio della ripartenza gli hanno permesso di passare anch’egli alle gomme contraddistinte dal colore verde – per poi lasciare spazio alle slick. Fra i 18 piloti arrivati al traguardo (Leclerc non è partito, Alonso è finito contro il muretto di protezione), quattro – Norris, Hamilton, Verstappen e Doohan – hanno terminato la gara con un set di Soft, tutti gli altri con uno di Medium. In qualifica è stata protagonista solamente la C5, con quasi tutti i piloti che hanno montato un set usato nel primo tentativo di Q1: il treno più longevo è stato quello di Verstappen, montato dal campione del mondo in carica sia in un run di FP1 che nell’ultima parte della Sprint.
“Una qualifica molto intensa e caratterizzata da una lotta serratissima per le prime posizioni, coi primi tre piloti – di tre squadre diverse – racchiusi in appena 67 millesimi di secondo, a testimonianza di quanto le prestazioni fra le varie vetture siano ravvicinate quest’anno” ha detto Mario Isola, direttore Motosport Pirelli. “Anche la Sprint è stata ricca di colpi di scena, dovuti principalmente alle condizioni meteorologiche. La pioggia caduta abbondantemente prima della partenza ha imposto l’utilizzo delle gomme Intermedie che, una volta asciugatasi abbastanza in fretta la traiettoria ideale, hanno accusato un’usura elevata, in particolare sull’anteriore destra, e un conseguente innalzamento dei tempi. L’opzione del passaggio alle slick si è dimostrata subito molto competitiva tanto che tutti poi sono passati alle gomme da asciutto, anche chi come i battistrada, aveva accumulato un bel margine di vantaggio”.
“Questo aspetto potrebbe avere un ruolo nel caso la pioggia tornasse protagonista: se così fosse, infatti, i piloti dovrebbero prestare molta attenzione alla gestione delle Intermedie. In caso di gara sull’asciutto, i pochi dati raccolti fra ieri e oggi – una sola sessione di libere e una Sprint quasi tutta bagnata – non possono che confermare le previsioni della vigilia in termini di strategia. Nonostante il passaggio ad una terna di mescole più morbide di uno step rispetto al 2024, la sosta singola è, sulla carta, la più veloce, con Medium e Hard protagoniste assolute. Nove squadre su dieci (unica eccezione la Racing Bulls) si sono tenute due set di C3, non tanto con l’obiettivo di usarli entrambi in gara quanto di averne uno come back-up in caso di neutralizzazioni o interruzioni, eventualità tutt’altro che remota su un tracciato come questo” ha concluso.
-Foto ufficio stampa Pirelli-
(ITALPRESS).