“Il Ministero della giustizia, ancora una volta, non rispetta gli accordi che firma, negando i diritti dei lavoratori e invocando non meglio chiarite esigenze di futuri lavoratori”. Lo afferma in una nota Claudia Ratti, segretario generale di Confintesa FP. “Il Ministero della Giustizia – continua – ritiene di dover danneggiare coloro che sono già in servizio, costringendoli a fare causa per vedersi riconoscere un diritto, per avvantaggiare altri che non hanno ancora assunto servizio e in coda ad una graduatoria di merito calpestando così i diritti dei disabili, dei figli minori, dei coniugi militari e dei dirigenti sindacali solo per favorire coloro che saranno assunti nei prossimi mesi. La cosa grave è che proprio il ministero che gestisce la Giustizia sia il primo a calpestarla in quanto avendo sottoscritto nel mese di luglio scorso un accordo sulla mobilità poi lo viola candidamente nel mese di agosto”.
“Il Ministro, i sottosegretari e chi gestisce il personale sono ben lontani dal conoscere i veri problemi quotidiani con i quali i lavoratori, che mandano avanti tutto il sistema giustizia, devono fare i conti. Avere magistrati che decidono le sorti del personale amministrativo, in barba al principio di separazione dei poteri, porta anche a queste conseguenze. La gestione del personale – conclude Claudia Ratti – deve tornare ad essere nelle mani dei dirigenti amministrativi e i magistrati devono dedicarsi esclusivamente alla giurisdizione, se si vuole veramente cambiare il mondo della giustizia altrimenti avremo una macchina dello Stato inevitabilmente compromessa. Confintesa Funzione Pubblica non consentirà agli attuali dirigenti della Giustizia di calpestare ulteriormente i diritti dei lavoratori e agirà di conseguenza”.
(ITALPRESS).