8 Marzo, Consiglio regionale del Lazio celebra “l’Italia delle donne”

ROMA (ITALPRESS) – Raccontare modelli di donne che testimoniano che la forza, la tenacia e la competenza portano le donne a raggiungere traguardi straordinari che fino a qualche decennio fa erano impensabili per il mondo femminile. Queste le premesse del convegno ‘L’Italia delle donnè organizzato in occasione della giornata internazionale della donna dal Consiglio regionale del Lazio presso la sede di Via della Pisana.
A raccontare e raccontarsi, in particolare alle giovani generazioni, tante donne e professioniste di settori e ambiti diversi: la vicedirettrice generale della Pubblica Sicurezza, Maria Luisa Pellizzari, la procuratrice aggiunta della DDA di Roma, Ilaria Calò, la comandante dei Carabinieri Forestali del Lazio, Cinzia Gagliardi, la dirigente di ricerca emerita dell’INFN, Lucia Votano, la rettrice dell’Università La Sapienza di Roma, Antonella Polimeni, la psicoterapeuta e presidente della Fondazione Movimento Bambino, Maria Rita Parsi ma anche la pugile medaglia di bronzo alle scorse olimpiadi di Tokyo, Imma Testa, e la vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno, coordinate dalla consigliera regionale del PD, Michela Di Biase.
“Ascoltare le tante donne di successo è un momento importante per dimostrare che la parità di genere è possibile e deve essere raggiunta. E’ importante quindi ascoltare i consigli utili per percorrere questa strada e raggiungere questi obiettivi”, ha dichiarato il presidente del consiglio regionale del Lazio Marco Vincenzi aprendo l’evento. “Vogliamo dedicare questa importante giornata alle donne ucraine” ha aggiunto annunciando lo stanziamento di 500mila euro a favore dei comuni del Lazio che si attiveranno per l’accoglienza alle assistenza alle popolazioni ucraine “in un concreto segno di vicinanza”.
Un’uguaglianza fatta di “pari dignità e pari opportunità e non di omologazione o emulazione dei modelli maschili ma rispetto delle diversità perchè uomini e donne sono diversi. Altrimenti rischiano di vanificare tutte le conquiste ottenute”, ha sottolineato Cinzia Gagliardi, generale di brigata, comandante Regione Carabinieri forestale Lazio. “Le donne, per ottenere successo nel lavoro, devono continuare ad essere se stesse. Sempre con impegno, studio e sacrificio, ma arricchendo il tutto con empatia, sensibilità, intelligenza emotiva: tutte sfumature femminili”, ha concluso.
Sfumature fatte anche di eccellenze. “Le ragazze si laureano prima e meglio poi, nel percorso lavorativo, si scontrano con il tetto di cristallo. Ma molte lo hanno infranto”, ha raccontato Antonella Polimeni, rettrice dell’Università degli Studi di Roma ‘La Sapienzà. “Dobbiamo essere scelte perchè siamo più brave non perchè siamo donne”, ha poi aggiunto sottolineando che “nessuna donna deve essere costretta a distinguere tra avere una famiglia e lavorare perchè questa è una violenza”.
Nell’ambito delle discipline scientifiche per abbattere le disuguaglianze di genere è necessario “eliminare i subdoli stereotipi che esistono sin dall’infanzia, favorire la formazione e le carriere delle donne soprattutto nelle discipline STEM e chiedere maggiore attenzione e investimenti”, ha ricordato Lucia Votano, dirigente di ricerca emerita dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Oggi nella Capitale, ha aggiunto la ricercatrice, verrà intitolata una via a Rita Levi Montalcini, “una donna che è stata un faro per tutti noi che rappresentiamo la scienza”.
“Serve qualcosa di rivoluzionario, qualcosa capace di segnare una nuova dimensione nell’agire”, secondo la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, che in un videomessaggio ricorda che “il peso delle donne nella politica e nelle istituzioni italiani è considerato marginale. Anche quando possiamo vantare eccellenze ai vertici, queste non hanno ancora determinato un cambiamento nelle dinamiche e nelle manifestazioni di potere”. Per questo quella dell’otto marzo “resta per noi è ancora una giornata di lotta e non di celebrazione. Ci picchiano, ci annichiliscono, provano a incastrarci in uno stereotipo. Ogni giorno fatichiamo il doppio per non avere nemmeno il giusto. Ma, grazie alle lotte di chi ci ha preceduto, il nostro tempo è inesorabilmente iniziato ed è destinato a non finire”, ha concluso Picierno.
(ITALPRESS).

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