PONTIVY (FRANCIA) (ITALPRESS) – Ancora cadute e tanto spavento in un Tour de France finora stregato. La terza tappa, la Lorient-Pontivy di 182.9 km, è una festa per il team Alpecin-Fenix, che difende senza problemi la maglia gialla di Mathieu van der Poel e cala la doppietta in volata con il belga Tim Merlier che precede il connazionale Jasper Philipsen Philipsen. A far notizia, però, sono ancora una volta le cadute, che riguardano tutti gli uomimi di classifica. Il primo a finire a terra, in ordine di tempo, è il britannico Geraint Thomas, che cade a inizio giornata e, seppur dolorante, con l’aiuto dei compagni del team Ineos Grenadiers riesce a rientrare in gruppo. Discorso diverso invece per Primoz Roglic, che perde il controllo della bici a 15 km dall’arrivo e taglia il traguardo a 1’21” dal vincitore. Va meglio, ma solo in termini cronometrici, al re del Tour 2020 Tadej Pogacar, che finisce a terra a pochi chilometri dal traguardo e perde “solo” 26″, ma a fine tappa esprime tutto il suo comprensibile disappunto per una corsa finora condizionata dalle cadute anche in ottica classifica generale.
“Non è stata una bella giornata, abbiamo visto troppe cadute nuovamente ed è davvero frenetico – ha osservato Pogacar – Quando ho tagliato il traguardo non sapevo quanto tempo avessi perso o se avessi mantenuto la maglia bianca. Ho sentito che alcuni miei rivali sono cascati e hanno perso tempo, ma non è quello che vogliamo vedere. Questi primi giorni sono stati davvero stressanti, speriamo che la situazione si calmi presto”. Nella volata di una tappa caratterizzata dal lungo tentativo di fuga condotto da Cyril Barthe, Maxime Chevalier, Michael Schar, Jelle Wallays e Ides Schelling, peraltro, finiscono a terra anche Ewan e Sagan, segno davvero di una Grande Boucle finora maledetta. Domani la 4^ frazione, da Redon a Fourgeres, 150 chilometri pianeggianti con un nuovo arrivo in volata e la speranza che le cadute siano terminate.
(ITALPRESS).
