Test Covid, 8% richieste da personale scuole lombarde

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MILANO (ITALPRESS) – “In questo momento si rileva un’adesione modesta da parte del personale della scuola in Lombardia al test sierologico: le richieste sono giunte dall’8% degli aventi diritto, quindi circa 18.000 persone su oltre 200.000 nella Regione e circa 7.000 nella Ats di Milano”.
Lo riferisce all’agenzia Italpress l’epidemiologo Vittorio Demicheli, direttore sanitario dell’Ats Milano Città Metropolitana e membro della cabina di monitoraggio nazionale, nel giorno in cui è stata avviata concretamente la campagna per la ricerca di anticorpi da virus Sars-Cov2 sul personale scolastico delle scuole pubbliche e paritarie di ogni ordine e grado nell’intero territorio nazionale, come da disposizioni del Governo. A poter svolgere il test, gratuito e su base volontaria, sono 206.687 persone in Lombardia, ma per ora il flusso di richieste è ridotto.
“Questo non sorprende-precisa Demicheli – perchè anche altre campagne analoghe di screening sierologico hanno ottenuto livelli di adesione non elevati”.
Il motivo fondamentale “è che queste campagne servono a conoscere il proprio stato di immunità, ovvero se si ha avuto contatto pregresso con il virus, ma non servono per proteggersi”.
Comunque, dice ancora il direttore sanitario dell’Ats Milano Città Metropolitana, “si tratta di numeri approssimativi e iniziali: per ora abbiamo solo le prime richieste precedenti al week-end, quindi è possibile che il flusso di domande per fare il test sia continuato nel fine settimana ed è probabile che altre persone al loro rientro si registrino”. Ad ogni modo, “come Ats Milano siamo abbondantemente sotto i nostri limiti di diagnosi” e dal punto di vista organizzativo la campagna,che rimarrà attiva fino a sabato 5 settembre con possibile proroga al 12, “in Lombardia è andata bene”.
L’epidemiologo rileva che “la maggior parte delle persone si è prenotata tramite il nostro call center regionale, e molti di questi lo hanno fatto con la app che consente di prenotarsi autonomamente”. Una modalità che ha “semplificato la vita alle persone,altrimenti ci sarebbe stato un passaggio in più, ovvero quello di andare dal proprio medico di base”.
Efficace anche la prassi del test rapido. “Si tratta di un test pungidito – spiega Demicheli-. Quasi la totalità delle persone lo svolge in un nostro ambulatorio ospedaliero, aspetta lì il risultato del test, che arriva in meno di 10 minuti, in modo tale che i positivi fanno immediatamente il tampone, dopodichè dovranno aspettare due o tre giorni per avere il risultato del tampone, ma la persona con un unico accesso svolge lo screening necessario”.
Per i risultati bisognerà aspettare la fine dell’intera campagna, a settembre, spiega ancora Demicheli, che conclude confermando la validità dello screening di massa: “Questo test offre l’idea di quante persone hanno avuto contatto con il virus in una data popolazione, per questo motivo, anche un’adesione modesta degli insegnanti dovrebbe aiutarci a costruirci un quadro, seppur approssimativo”.
(ITALPRESS).

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