TACCHINARDI “MEGLIO ORATORI CHE SCUOLE CALCIO”

Riportare il calcio di base agli oratori. Ci crede Alessio Tacchinardi, undici anni nella Juventus ed esordiente in Nazionale a soli 19 anni, protagonista delle prossima puntata di “Solo chi c’ha Fede – il lato umano dello sport”, in onda domani alle ore 22.40 su Sportitalia. Partito dall’oratorio, fra un’infanzia difficile e tanti ostacoli da superare, con tanta tenacia, sacrifici e i giusti punti di riferimento, Tacchinardi è riuscito a fare molta strada: “Professionalmente sono nato all’oratorio, un ambiente sano dove il pallone è prima di tutto divertimento, non come oggi dove le tante ‘scuole calcio’ trattano ragazzini di otto, nove anni come se fossero già professionisti, eliminando quella parte ludica che per me è stata fondamentale. Quando giocavo nell’Atalanta, per aiutarmi mi avevano spostato in una squadra di ragazzi più grandi di età, ma l’allenatore non mi faceva giocare e quando giocavo mi criticava sempre, tanto che avevo quasi perso le motivazioni. Grazie ai consigli di mio padre, ho tenuto duro e quell’anno mi è servito per diventare più forte”.

Per l’ex centrocampista bianconero indossare la maglia della Juventus “è stato come toccare il cielo con un dito, perché mio padre mi portava sempre a vedere la Juve giocare ed io sognavo di poterla indossare un giorno”. Tacchinardi non si è solo dimostrato un grande sportivo, ma un uomo capace di crescere umanamente e professionalmente grazie alle esperienza negative che ha vissuto, perché “non ho avuto un’infanzia facile, la mia famiglia era piena di debiti e d’estate, quando tutti i miei amici andavano in vacanza, io andavo a lavorare per aiutare mio padre. Non ho vissuto negativamente questa esperienza, anche se avevo solo tredici anni, ero soddisfatto di poter essere di aiuto alla mia famiglia”.

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