Stangata Uefa: Manchester City fuori dalle coppe per due anni

Manchester City fuori dalle coppe europee per le prossime due stagioni. A nove mesi dal deferimento, la Uefa ha ‘partorito’ la sua decisione ed è una stangata per il club inglese, ritenuto colpevole di “gravi violazioni del regolamento sulle licenze e sul fair play finanziario”. Per la Camera giudicante dell’Organo di Controllo Finanziario dei Club (Cfcb), infatti, il City avrebbe gonfiato certe voci del bilancio. In particolare ha “sopravvalutato le entrate della sua sponsorizzazione nei suoi conti e nelle informazioni di pareggio in bilancio presentate alla Uefa tra il 2012 e il 2016”. Gli inglesi hanno poi aggravato la loro posizione non collaborando all’inchiesta, da qui la sanzione durissima che negherà al City – condannato a pagare anche una multa da 30 milioni di euro – il palcoscenico europeo (verosimilmente la Champions) nelle stagioni 2020-21 e 2021-22, fermo restando che la società inglese potrà rivolgersi al Tas di Losanna. Ricorso che dall’Etihad Stadium già confermano. Il City reagisce alla condanna con una nota in cui si dice “deluso ma non sorpreso”, sostenendo una sorta di persecuzione da parte degli organi di Nyon: “E’ un caso aperto dalla Uefa, perseguito dalla Uefa e giudicato dalla Uefa. Ora che questo processo pregiudiziale si è esaurito, andremo alla ricerca di un giudizio imparziale il prima possibile”. La Camera investigatoria del Cfcb aveva aperto nel marzo dello scorso anno un’indagine sul club inglese “per potenziali violazioni delle regolamentazioni sul Fair Play Finanziario che sono state rese pubbliche in vari media”. Il riferimento era ad alcune pubblicazioni di “Football Leaks” e alle indiscrezioni in merito a presunti contratti di sponsorizzazione fittizi per aggirare le norme sul fair play finanziario. A maggio il deferimento, anticipato qualche giorno prima dal “New York Times” che già ventilava il rischio di esclusione dalla Champions degli inglesi. E già allora il City aveva bollato le accuse come “totalmente false”, puntando il dito soprattutto verso Yves Leterme, investigatore capo del Cfcb, sostenendo che ignorava “una serie di prove inoppugnabili che sono state fornite”. Per il City quel deferimento era figlio di “errori, interpretazioni errate e confusione, tutto frutto dell’assenza di un giusto processo”, ritenendo il procedimento “insoddisfacente, limitato e ostile”. Ecco perchè oggi la punizione della Uefa viene accolta dal City come qualcosa di annunciato. Gli inglesi promettono battaglia ma Oltre Manica già ci si chiede se i soldi dello sceicco basteranno a trattenere Guardiola e gli altri big davanti alla prospettiva di due anni da spettatori in Champions.
(ITALPRESS).

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