Priolo “Lotta all’inquinamento aria non può essere rimandata”

BOLOGNA (ITALPRESS) – “Non possiamo permetterci di tentennare. L’emergenza qualità aria è importante tanto quella Covid-19: le due battaglie devono andare di pari passo”. L’assessore all’ambiente dell’Emilia-Romagna Irene Priolo ha introdotto così le nuove misure straordinarie antismog, al via già dalla prossima settimana con un provvedimento della Giunta regionale che resterà in vigore fino alla fine del 2021, e il piano triennale di interventi, al varo entro febbraio, per i quali già quest’anno sono stati stanziati dalla Regione 21 milioni di euro, che saranno ulteriormente incrementati nel 2022 e 2023, per ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità dell’aria. Il piano dell’Emilia-Romagna si basa su tre assi prioritari di intervento: mobilità, riscaldamento, e agricoltura. Grazie alle azioni previste si stima una riduzione di oltre 400 tonnellate di PM10, di 37 tonnellate di PM10 equivalenti e di 161 tonnellate di ossidi di azoto.
“Andiamo all’attacco del problema, lavorando- ha spiegato Irene Priolo- per prevenire gli sforamenti”. Cambia infatti il metodo che attiva le misure emergenziali: si baserà, grazie ai modelli meteo di Arpae, sulla previsione di superamento dei valori giornalieri di PM10 per tre giorni a decorrere da quelli di controllo – che aumentano da due a tre, il lunedì, il mercoledì e il venerdì – e fino al giorno di controllo successivo. Inoltre dalla Regione sarà dato ulteriore sostegno economico ai comuni per favorire la mobilità sostenibile casa-lavoro e casa-scuola. A partire dal 24 gennaio poi raddoppieranno, fino a 4 al mese escluso il giorno di Pasqua, le domeniche ecologiche prolungate fino al 30 aprile. La Regione stanzierà 250 mila euro destinati ai comuni capoluogo per permettere di finanziare il biglietto unico giornaliero del trasporto pubblico durante le domeniche ecologiche fino ad aprile.
“E’ necessario- ha spiegato l’assessore Priolo- investire risorse importanti. Oltre a quanto finanziato con il bilancio regionale abbiamo chiesto allo Stato, insieme a Piemonte, Lombardia e Veneto, 2 miliardi di euro complessivi per l’area dell’intero Bacino Padano. Stiamo facendo la battaglia per inserirli nel Recovery fund perchè sono soldi da investire nei prossimi 5 anni”. Dati alla mano gli interventi diventano fondamentali: anche durante il lockdown della primavera 2020, grazie alla complicità di condizioni meteorologiche particolarmente critiche e sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti, si sono registrati livelli di concentrazione di ozono e un numero di sforamenti delle soglie superiori agli obiettivi previsti dalle norme praticamente in tutto il territorio. E lo sono ancor di più dopo la sospensione dello stop ai diesel euro 4 fino ad aprile.
“Se non ci fosse stato il Covid-19 non avremmo fatto questa retromarcia, ma è in questo momento di emergenza sanitaria in cui il trasporto pubblico di massa è al 50% non potevamo non sospendere questo blocco che interessa oltre 140 mila famiglie in regione. Al 2019 le stime parlavano di 264 mila diesel euro 4 in regione, 141 mila dei quali nei 33 comuni del piano per la qualità dell’aria”. Confermato invece dall’11 gennaio il blocco strutturale dei veicoli euro 2 Benzina e Gpl e CH4 Euro 1. Ma altrettanto importanti sono gli investimenti della regione, circa un terzo dei 21 milioni di euro, per la sostituzione delle stufe più inquinanti. “Intervenire sul riscaldamento- ha detto la Priolo- è fondamentale: una stufa a pellet equivale a 360 caldaie a metano. Noi abbiamo in mente un bando da lanciare a marzo per permettere di intervenire già in estate. Vogliamo contribuire ad azzerare le spese di chi può usufruire solo della detrazione al 65% per sostituire le stufe obsolete. Sarà il bonus 110 regionale”.
Altro capitolo importante della manovra messa a punto dalla Regione è quello che riguarda l’agricoltura. In primo luogo, in caso di attivazione delle misure emergenziali, sarà vietato dall’11 gennaio lo spandimento dei liquami zootecnici, misura che sarà estesa su tutto il territorio regionale con l’attivazione su base provinciale. Sono escluse le tecniche di spandimento con interramento immediato dei liquami e con iniezione diretta al suolo. Inoltre, sarà vietato anche l’abbruciamento dei residui vegetali nel periodo dal 1^ ottobre al 30 aprile, con eccezione dei trattamenti fitosanitari. In tutti i casi saranno potenziati i controlli per verificare il rispetto dei divieti. Ancora, da ottobre 2022, diventerà obbligatoria la copertura delle vasche di stoccaggio degli effluenti zootecnici, misura che sarà affiancata da risorse e incentivi attraverso appositi fondi anche del Programma di sviluppo rurale.
(ITALPRESS).

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