NUOVE DROGHE, AL VIA PROGETTO PREVENZIONE

Aumentano in Sicilia i casi di intossicazione e decessi da nuove droghe, dall’uso improprio di farmaci e doping amatoriali, acquistabili anche sul web. Per questo motivo, è stato presentato, presso la sede di Federfarma Palermo, un progetto di prevenzione e formazione per operatori sanitari, farmacisti, insegnanti, studenti e genitori, promosso dall’Università degli Studi in collaborazione con Federfarma nazionale e Federfarma Palermo, Federazione nazionale Ordini dei farmacisti (Fofi), diverse scuole e alcuni Comuni dell’Isola, e col patrocinio dell’assessorato regionale della Salute, del Rotary Club distretto 2110 e del Lions Unipa.

“I dati sono preoccupanti – ha detto il presidente di Federfarma Palermo, Roberto Tobia -. Da uno studio condotto dall’Università degli Studi di Palermo e guidato dal professore Fabio Venturella, viene fuori un fenomeno di banalizzazione, da parte dei giovani, dell’utilizzo delle nuove droghe, senza che ci sia coscienza dei danni”. Tobia ha poi aggiunto: “Abbiamo accolto con grande soddisfazione il provvedimento dell’Istituto Superiore della Sanità, che con un parere ha fatto chiarezza su questi coffee shop all’italiana, dove è possibile acquistare marjuana all’interno di prodotti alimentari, per uso collezionistico, che invece, se usati in quantità, posso produrre danni alla salute”. Su come combattere il fenomeno ha spiegato: “Abbiamo in programma dei corsi di formazione per forze dell’ordine, farmacisti, in modo da dare informazioni ai giovani informazioni giuste su queste sostanze”. 

E rispetto alla media nazionale, secondo gli studi dell’Università, in Sicilia c’è un forte aumento di casi di intossicazione e di decessi provocati dall’uso elevato, anche da parte di minori, di nuove droghe elaborate con sostanze, che i certi casi sono sconosciute e sperimentali. C’è pure un incremento di intossicazioni da assunzione impropria di farmaci, spesso “auto-prescritti”, perché le persone si documentano sul web senza ricorrere ai consigli dei professionisti: si tratta, per lo più, di farmaci antidepressivi e contro le disfunzioni sessuali. Non mancano anche i casi di intossicazione dai cosiddetti integratori alimentari. Il fenomeno tocca anche il mondo dello sport: sul fronte del doping amatoriale, ci si serve di prodotti fabbricati in modo clandestino o di “falsi integratori”, acquistati in maniera illegale anche sul web.

Fabio Venturella, ricercatore dell’Università di Palermo, docente di Tossicologia e Farmacognosia alla Facoltà di Farmacia e delegato dal Rettore per le attività di Prevenzione ed Informazione sulle “New Drugs”, ha condotto uno studio durato due anni. Con i suoi collaboratori ha monitorato gli accessi ai pronto soccorso nei principali ospedali dell’Isola, con il supporto anche dei responsabili delle strutture ospedaliere.

Ne è uscito fuori un report con dati che parlano chiaro  sulla intossicazione da uso improprio di farmaci, da abuso di alcool, droghe e altre sostanze. Sono stati oltre 2.500 i casi ufficialmente registrati negli ultimi cinque anni, con una prevalenza di soggetti fra i 15 e i 40 anni. Ma non solo: all’ospedale pediatrico “Di Cristina” di Palermo sono stati registrati 359 casi in una età compresa fra 0 e 5 anni per intossicazione da farmaci. Le intossicazioni da farmaci hanno una percentuale che varia dal 37% del “Di Cristina” al 78% del Policlinico di Palermo, passando per il 61% dell’ “Umberto I” di Enna.

All’ospedale “Civico” di Palermo, il maggiore nosocomio del Mezzogiorno, su 654 casi registrati, 505 hanno riguardato soggetti di età compresa fra 20 e 49 anni d’età. Se nell’area centrale dell’Isola c’è una maggiore diffusione dei fenomeni, a Palermo si assiste però ad un peggioramento delle conseguenze. Al “Civico”, infatti, il dato si è raddoppiato, passando da 366 casi del 2015 a 739 del 2016 (in aumento soprattutto le donne) e per ben 219 di questi ultimi il pronto soccorso ha dovuto richiedere il ricovero in reparto per la gravità dell’intossicazione.

Fanno poi riflettere i risultati allarmanti ottenuti dal questionario somministrato in forma anonima dal Venturella e dai suoi collaboratori a 2.831 studenti di varie scuole di Palermo, da cui emerge che nell’89% dei casi i ragazzi hanno bevuto alcool per la prima volta all’età di 12 anni, nel 75% si ubriacano almeno una volta a settimana, nel 48% preferiscono la discoteca per bere, nel 92% lo fanno il venerdì e sabato sera, nell’85% ritengono indispensabile – per divertirsi meglio in compagnia di amici – fare ricorso ad alcool e droghe. Il 30-40% degli intervistati – a seconda della zona – assume droghe e, in media, il 60% di loro lo fa in maniera continuativa. La sostanza da “sballo” preferita nel 90% dei casi è la cannabis.

Nella sede di Federfarma Palermo, il professore Venturella ha detto: “Oggi chiunque può entrare in contatto con queste sostanze. Verifichiamo che i giovani sentono quasi il bisogno di avere supporto di queste sostanze. Ci sono stati casi di ragazzini di 13 e 14 anni, che assumevano 800 mg di caffeina al giorno e prendevano ormoni, perché consigliati da coetanei e istruttori di palestra. Non si vede più la sostanza come qualcosa che fa male, ma che è utile – ha precisato il professore -. Le frasi che abbiamo registrato sono: ‘così ci divertiamo’, ‘se non lo faccio, poi mi prendono in giro’”.

Alla presentazione del progetto di prevenzione, in rappresentanza del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, c’era l’assessore all’Istruzione, Giovanna Marano: “Occorre una campagna di prevenzione anche sul web, per dare ai ragazzi una consapevolezza del rischio. E’ necessaria una strategia di controllo nei locali notturni. Samo disponibili a collaborare”. Era anche presente l’assessore alla Pubblica Istruzione di Santa Croce Camerina, Giulia Santodonato, che ha collaborato alla ricerca sul territorio del suo comune. Santodonato ha sottolineato il valore della campagna di informazione che partirà a settembre. Sulla stessa linea il segretario nazionale della Federazione Ordini Farmacisti Italiani, Maurizio Pace, che ha poi detto: “Il mondo della professione è cambiato. A differenza del passato, oggi il paziente, prima di entrare in farmacia, si è già informato sul web, ha un sua infarinatura presa dalla rete, che spesso non è corretta. Sul web c’è un commercio di farmaci contraffatti, come federazione stiamo molto attenti e interveniamo  con i nuclei investigativi per oscurare siti”.

“In autunno – ha annunciato Pace – apriremo un sito internet in cui daremo informazioni corrette all’utente, sulle patologie e sui relativi farmaci”. Il segretraio nazionale della Fofi ha poi sottolineato: “Non dimentichiamo che dopo il petrolio, il farmaco è il prodotto che produce più soldi  a livello mondiale. Attenzione alle speculazioni sui farmaci venduti in modo abusivo sul web, senza autorizzazioni sanitarie”.

 

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