Malta, le negano aborto. Cittadina Usa chiede risarcimento

Trasloco dell’attrezzatura ospedaliera dall’Istituto Clinico Sant’Ambrogio del Gruppo San Donato al nuovo ospedale Galeazzi a Mind, ex area Expo

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Una cittadina americana ha presentato una causa costituzionale contro le autorità sanitarie maltesi a seguito della decisione presa contro di lei lo scorso giugno dopo avere chiesto l’aborto, alla 16esima settimana di gravidanza. La donna, 38enne, insiste sul fatto che le leggi internazionali sono state violate nei suoi confronti dalle autorità sanitarie maltesi. Mentre era in vacanza a Malta con il marito, è stata ricoverata in ospedale per una serie di emorragie. Secondo le cartelle cliniche, la sua placenta si stava staccando, ma il cuore del feto batteva ancora e le è stato rifiutato di interrompere la gravidanza anche se stava per abortire. Per la donna “le autorità maltesi hanno violato la Convenzione europea dei diritti umani” e per questo “sta chiedendo un risarcimento” al governo maltese. Pur dichiarando che la gravidanza era pianificata, il modo in cui si è sviluppata, la sua salute era stata messa in pericolo e “la mancanza di cure adeguate” significava una “durata più lunga per ricevere il trattamento necessario” che ha descritto “come disumano e degradante”.
(ITALPRESS).

– credit photo agenziafotogramma.it –

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