Italia da record con 43 medaglie alle Paralimpiadi

Tokyo (JPN) 31 agosto 2021 Paralimpiadi Tokyo 2020 Nuoto - TERZI Giulia foto di Augusto Bizzi / Cip
TOKYO (GIAPPONE) (ITALPRESS) – L’Italia paralimpica continua a raccogliere medaglie a cascata alla Paralimpiade di Tokyo e sale a quota 43 (11 ori, 18 argenti, 14 bronzi), superando il risultato ottenuto a Rio 2016 (39) e le 40 conquistate qualche settimana fa dai colleghi olimpici e migliorando anche il computo degli ori: siamo a 11 titoli paralimpici contro i 10 olimpici. Sono stati nove i podi collezionati (1-7-1) tra nuoto (4), ciclismo (4) e atletica (1). Giulia Terzi (nella foto Bizzi/CIP) ha fatto risuonare l’Inno di Mameli per la decima volta all’Aquatics Centre, conquistando l’oro nei 100 stile libero S7. La lombarda delle Fiamme Azzurre e della Polha Varese ha fermato il tempo sul 1:09.21, nuovo record paralimpico, davanti alla statunitense Coan (1:10.22) e all’ucraina Mereshko (1:11.07). Si tratta della quarta medaglia a Tokyo (2 ori e 2 argenti): “E’ quella più pesante, quella a cui tengo di più. Sono davvero contentissima di questa gara e penso di aver dato il massimo. La voglio dedicare alla mia famiglia: a mamma, a papà, ai miei fratelli Andrea, Fabio e Linda e a lui perché sono le persone che più di tutte hanno capito il sacrificio che ho fatto quest’anno. Mi sono stati vicino quando andava tutto bene ma anche quando non stavo bene e quando ci sono stati un po’ di problemi. Mi hanno sempre supportato e mi hanno aiutato a non arrendermi”.
Sorprendente la medaglia d’argento di Roberto Amodeo nei 400 metri stile libero S8 (4:25.93), travolto dall’abbraccio dei compagni Simone Barlaam e Federico Morlacchi: “E’ un’emozione indescrivibile, sto ancora realizzando quello che è successo, non avrei mai sperato una gara del genere. Ho migliorato ancora il mio tempo, speravo e sapevo che potevo farlo, ma non così tanto. Quando in gara ho visto i miei allenatori che saltavano sul bordo vasca mi sono reso conto che stava andando bene. Ora ancora un paio di giorni per ripassare il delfino per la prossima gara, vedremo come andrà”. Subito dopo è arrivata la medaglia di bronzo di Xenia Francesca Palazzo nei 400 stile libero S8, terza perla in questa Paralimpiade, dove ne ha collezionata una per metallo: “Ho stretto i denti sul finale di gara, agli ultimi 150 metri, perché non riuscivo più ad andare avanti ma volevo questa medaglia e sono felicissima. La dedico a mia sorella Masha, perché prima di partire abbiamo trascorso una giornata insieme a provare i costumi. E poi lei scrive tante canzoni e le dedica a me”.
La quarta medaglia per il nuoto l’ha conquistata Stefano Raimondi nei 100 farfalla S10 (55.04): “Questa medaglia l’abbiamo vinta praticamente insieme, ho visto la sua gara dalla camera di chiamata e volevo fare anch’io la gara che ha fatto lei, cercando di vincere. E’ arrivato l’argento e sono contento lo stesso, il mio avversario adesso è nettamente più forte e quindi va bene così. L’obiettivo adesso sono le prossime gare. Ne ho altre tre, i 400 stile libero, i 100 dorso, i 200 misti e poi la staffetta, e cerchiamo di migliorare i personali”. Allo Stadio Olimpico, Assunta Legnante è medaglia d’argento nel lancio del disco femminile F11 ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020. Nella finale all’Olympic Stadium, Legnante ha lanciato a 40,25 metri, stabilendo il nuovo record europeo. Si tratta della terza medaglia alle Paralimpiadi per la campana, la prima in questa disciplina, a cui si aggiungono i due ori nel peso di Londra e Rio che proverà a bissare nei prossimi giorni. L’oro è andato alla cinese Zhang (40.83), il bronzo alla colombiana Restrepo Munoz (36.11). “Ci ho provato fino alla fine ma per poco non è andata – ha dicharato la Legnante – ho fatto due record europei, ho lanciato finalmente 40 metri in gara, sono andata vicina al record del mondo. E’ la mia terza Paralimpiade nel disco, qui almeno me la sono giocata per l’oro. Mi aspetta una bella gara anche nel peso”.
Altre quattro medaglie sono arrivate, invece, dal circuito Fuji Speedway, dove era in programma la prima giornata delle gare del ciclismo, con le prove a cronometro per ciclismo, hanbike e tricicli. quattro medaglie d’argento con Fabrizio Cornegliani, Luca Mazzone, Francesca Porcellato e Giorgio Farroni. Nella H1, Cornegliani ha corso in 45:44.46, terminando la sua prova alle spalle del sudafricano Du Preez (43:49.41) e davanti al belga Hordies (47:01.23). “Ho rischiato e sono caduto – racconta Cornegliani – ma dovevo provarci per arrivare più avanti possibile. Per fortuna, visto il volo che ho fatto, sono tutto intero e ho l’argento al collo”. Nella H2, Mazzone ha ottenuto l’argento grazie al tempo di 31:23.79. Oro allo spagnolo Garrote Munoz (31:23.53), bronzo al rancese Jouanny (32:41.62). “A cinquant’anni essere a una Paralimpiade è già una vittoria. Poi prendere la medaglia è sempre splendido, anche se stavolta poteva essere d’oro. Purtroppo, questo è il bello del ciclismo, può succedere di tutto, è uno sport imprevedibile e si è visto oggi quando per colpa di un ingorgo ho perso quei due secondi che mi sono costati la medaglia”.
La terza medaglia d’argento porta la firma di una delle bandiere del paralimpismo italiano e mondiale, Francesca Porcellato, che oggi ha esordito nella sua undicesima Paralimpiade tra edizioni estive e invernali. La campionessa veneta ha portato a casa il secondo posto nella H1-3 correndo in 33:30.52, La vittoria è andata alla tedesca Zeyen (32:46.97), il bronzo alla polacca Kaluza (33:50.42). “Questo argento vale oro, all’undicesima Paralimpiade, a 51 anni che compirò il giorno della cerimonia di chiusura, non è poco. Ho iniziato a Seul 1988, è cambiato secolo e sono ancora qui”. L’ultima medaglia per il ciclismo è arrivata dalla prova di Giorgio Farroni nella T1-2. Il marchigiano, bronzo a Pechino 2008 e argento a Londra 2012, ha corso la crono in 32:10.83, un tempo che le è valso l’argento dietro al cinese Chen (28:54.88). Terzo il belga Celen (30:44.21). Bene la coppia di classe 1-3 formata da Giada Rossi e Michela Brunelli che ai quarti riesce ad avere la meglio sulle thailandesi Bootwansirina e Asayut per 2-1. Ora, l’ostacolo per la finale è rappresentato dalle cinesi Liu, Li e Xue. Niente da fare, invece, per Matteo Parenzan e Mohamed Amine Kalem, sconfitti 0-2 dall’Ucraina nei sedicesimi di classe 9-10. Stessa sorte è toccata ad Andrea Borgato e Federico Falco in classe 1-2, superati 0-2 dalla Slovacchia.
(ITALPRESS).
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