Intesa-Ubi, Genta (Crc) “Comprese nostre richieste, grazie a Massiah”

“Con Messina e Micciché abbiamo parlato molto, hanno compreso le nostre richieste, e così da una trattativa rigida, la diplomazia, ha portato alla convergenza. La fusione tra Ubi e Intesa Sanpaolo porterà alla valorizzazione del nostro territorio, ora ci apriamo all’Europa, abbiamo le persone per sederci al tavolo e parlare di futuro”. Così Giandomenico Genta, presidente della Fondazione Crc parlando in esclusiva con Italpress, del futuro dell’ente di Cuneo, che deteneva quasi il 6% di Ubi, dopo la fusione con Intesa Sanpaolo. “L’offerta iniziale non potevamo accettarla, e abbiamo detto di no. Poi le cose sono cambiate con l’integrazione in contanti” aggiunge. “Avremo quasi lo 0,6% del nuovo gruppo, abbiamo tanto da dire. Per il nuovo cda non dico nulla però. Per il nuovo cda di Intesa Sanpaolo nel 2022 vedremo cosa fare” riferendosi al blocco di fondazioni che da sempre indica i vertici della banca, cui ora potrebbero aggiungersi Crc e Fondazione Banco del Monte di Lombardia, ex azioniste Ubi. “L’importante è che ci sia attenzione ai territori, come il nostro, che ha tanto sa dire” aggiunge, sempre in merito alla distribuzione delle poltrone del nuovo board Intesa Sanpaolo. “Dobbiamo ringraziare Victor Massiah per aver ben capitalizzato Ubi, tanto da determinare l’interesse della prima banca italiana” aggiunge Genta, che in passato criticò la gestione dei dividendi da parte di Ubi, e la cui fondazione incasserà 40 milioni cash grazie all’opas.
(ITALPRESS).

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