Aperti corridoi umanitari nel nord-est dell’Ucraina

UCRAINA OCCIDENTALE, ADDESTRAMENTO DEI CIVILI ALL’ USO DELLE ARMI DA FUOCO. GUERRA CONTRO LA RUSSIA RESISTENZA UCRAINI

KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – È iniziata l’evacuazione dei civili a Sumy, città nel nord-est dell’Ucraina, dopo l’apertura del corridoio umanitario. Lo ha reso noto il Servizio statale delle comunicazioni speciali e della protezione delle informazioni dell’Ucraina. “Alla città ucraina di Sumy è stato assegnato un corridoio verde, è iniziata la prima fase di evacuazione”, ha scritto il Servizio su Twitter, pubblicando anche un video che mostra gli autobus.

“Abbiamo già iniziato l’evacuazione dei civili da Sumy a Poltava, compresi gli studenti stranieri”, ha aggiunto il ministero degli Esteri ucraino su Twitter. “Chiediamo alla Russia di concordare altri corridoi umanitari in Ucraina”, prosegue il tweet. Poco prima, lo stesso ministero aveva spiegato che il corridoio umanitario da Sumy avrebbe seguito la rotta attraverso Holubivka, Lokhvytsia, Lubny e Poltava, dalle 10 del mattino alle 9 della sera di oggi, per l’evacuazione civili e studenti stranieri. “Chiediamo alla Russia – si legge nel tweet – di mantenere il suo impegno di cessate il fuoco, di astenersi da attività che mettono in pericolo la vita delle persone e di consentire la consegna di aiuti umanitari”.

Si aggrava intanto il bilancio delle vittime nel conflitto. Raid aerei a Sumy avrebbero causato la morte di almeno dieci persone tra cui anche alcuni bambini, secondo quanto riferisce Kyiv Independent che cita il capo dell’amministrazione regionale di Sumy, Dmitry Zhivitsky. Il servizio statale ucraino per le emergenze, poi, ha fatto sapere che l’attacco aereo ha colpito edifici residenziali e che a Sumy a causa dei bombardamenti sono morte nove persone, tra cui due bambini. Udite esplosioni a Odessa. A Mariupol i cittadini non hanno accesso ad acqua corrente, elettricità e riscaldamento dal 2 marzo, cioè da quando le forze russe hanno circondato la città. Lo ha denunciato l’ong Human Rights Watch. “I civili di Mariupol sono rimasti intrappolati in un incubo gelido e arido senza elettricità negli ultimi sei giorni, vivendo sotto la costante minaccia dei bombardamenti russi”, ha affermato Jonathan Pedneault, ricercatrice presso Human Rights Watch.

Nel frattempo, l’intelligence ucraina ha comunicato che il generale russo Vitaly Gerasimov, primo vicecomandante della quarantunesima armata del distretto militare centrale della Russia, è stato ucciso durante i combattimenti vicino a Kharkiv. Nella stessa città, durante i bombardamenti dei giorni scorsi, è stato anche danneggiato un impianto di ricerca nucleare che produce radioisotopi per applicazioni mediche e industriali. Lo ha riferito l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), informata dall’Ucraina, spiegando che l’incidente non ha causato alcun aumento dei livelli di radiazioni nel sito. “Dobbiamo agire – ha detto il direttore generale dell’AIEA, Rafael Mariano Grossi – per evitare un incidente nucleare in Ucraina che potrebbe avere gravi conseguenze per la salute e l’ambiente. Non possiamo permetterci di aspettare”. Dunque il conflitto prosegue, tanto che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato un decreto che richiama le forze di pace per difendere il paese, secondo quanto riportato da Kyiv Independent.

Le forze armate ucraine hanno fatto sapere che l’offensiva russa nel paese continua ma “il ritmo di avanzamento” delle truppe “è notevolmente rallentato”. La Russia, però, sarebbe pronta all’apertura dei corridoi umanitari anche oggi a partire dalle 10, ora di Mosca, secondo quanto riferisce la Bbc che cita media statali russi. Nelle scorse ore, il presidente ucraino Zelensky ha ribadito di non avere intenzione di lasciare il paese. “Io resto a Kiev”, ha affermato Zelensky, che in un video su Facebook ha mostrato il suo ufficio e la finestra sulla capitale. “Non mi sto nascondendo – ha aggiunto – e non ho paura di nessuno”. Intanto si spera nell’accordo diplomatico. Dopo il terzo round dei negoziati di ieri, che avrebbe portato “piccoli sviluppi positivi”, si attende la quarta fase del dialogo mentre si moltiplicano i colloqui tra i leader dei vari paesi. Il segretario di stato Usa Antony Blinken ha reso noto di aver parlato con il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, esprimendo “incrollabile sostegno al popolo ucraino” e ribadendo gli “sforzi in corso – ha scritto in un tweet – per fermare la guerra voluta da Putin”.

(ITALPRESS).

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