IMOLA (ITALPRESS) – “È una qualifica che, per quanto riguarda il comportamento delle gomme, andrà analizzata con molta cura perché offre tanti spunti interessanti. C’era molta curiosità nel vedere all’opera in qualifica la C6 e rapportarla con la C5: guardando i primi numeri e ascoltando le prime indicazioni ricevute dalle squadre e dai piloti possiamo dire che la differenza di prestazione fra le due mescole più morbide della gamma 2025 sia stata relativamente piccola come peraltro era nelle previsioni della vigilia”. Lo ha dichiarato Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli, dopo le qualifiche del Gp di Emilia Romagna in programma domani. “Quello che è emerso oggi, su una pista che si è velocizzata in maniera abbastanza limitata rispetto alle prime due ore di prove libere, è che non sia stato facile per i piloti estrarre tutto il potenziale prestazionale offerto da questa mescola. Bisogna ricordare che la C6 non era mai stata usata con le monoposto 2025 e che nel test post-season di Abu Dhabi solamente otto dei venti piloti in pista oggi l’avevano “assaggiata”: quindi, è possibile che ci sia bisogno di approfondirne ulteriormente la conoscenza per poterla sfruttare nella maniera più efficace”.
“Ne è conseguito che qualche pilota ha addirittura preferito usare la C5, una mescola ben più conosciuta (fra l’altro, è stata la gomma da qualifica nelle ultime due gare a Gedda e a Miami), avendo scelto di sacrificare un po’ di grip in più al guadagno in termini di tempo sul giro che può dare la prevedibilità di una gomma della quale si hanno più esperienza e più dati disponibili. Per quanto riguarda le strategie, quella basata su un pit-stop singolo rimane l’opzione più valida, soprattutto su una pista dove i sorpassi sono piuttosto complicati (c’è anche una sola zona DRS) e, soprattutto, con il tempo perso in pit-lane per il cambio gomme più alto di tutta la stagione. Chiaramente la combinazione Medium-Hard, con un pit-stop prevedibile fra il giro 17 e il 23, è la più probabile, così come lo sarà quella opposta, scelta da chi vorrà allungare il primo stint pensando magari di approfittare di una neutralizzazione: in tal caso, il pit-stop dovrebbe verificarsi fra il giro 37 e il 43. La strategia su due soste non è lontana in termini di tempo di gara, tutt’altro, ma risulta penalizzata dai fattori sopra citati: Medium-Hard-Hard è la combinazione ideale”.
-Foto ufficio stampa Pirelli-
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