Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e sottosegretario alla Difesa

Ogni voto conta se vogliamo cambiare il Paese con Forza Italia

Ogni voto conta, ogni voto ha il peso di un mattone che, insieme con milioni di altri mattoni, erigono una barriera contro le ingiustizie che da anni affliggono il nostro Paese. Solo con le fondamenta del consenso si può dare forza e stabilità a un governo di centrodestra, che così avrà l’onore e l’onore di cambiare l’Italia, perché è in grado di farlo, ha strumenti, programma, classe dirigente, coerenza e compattezza. Solo con il voto a Forza Italia sarà possibile avere un baricentro fondamentale che garantisca l’equilibrio, la moderazione, l’europeismo e i principi liberali.
Non andare a votare, invece, significa praticamente perdere il diritto di lamentarsi, perché si rinuncia alla possibilità di dire di aver contribuito a cambiare le cose. Sono tanti singoli individui che costituiscono una comunità. E questi, il 25 settembre hanno l’occasione di scegliere il modello di Paese che desiderano. Il voto è un diritto, ottenuto a carissimo prezzo dai padri fondatori della nostra Repubblica. Ma è anche un dovere, perché la democrazia rappresenta un potere esercitato dai cittadini. Un’arma pacifica, ma così potente che viene troppo spesso combattuta da ogni genere di totalitarismo e dittatura.
Ebbene, è venuto il momento di imbracciare quest’arma simbolica, per dire basta a 11 anni di governi che non sono rappresentanza della volontà popolare. Per dare un mandato pieno al centrodestra e a Forza Italia, per assicurare non solo un futuro di benessere al Paese, ma alla Sicilia intera. Perché domenica i siciliani avranno anche la possibilità di eleggere come presidente della Regione Renato Schifani, che con la sua serietà, la sua autorevolezza, la sua storia, la sua competenza, rappresenta la persona ideale per il rilancio dell’Isola. E lo è anche per un altro motivo: con la vittoria elettorale del centrodestra, sarà possibile un fondamentale collegamento fra il governo di Palermo e quello di Roma. Una sinergia decisiva, perché le decisioni prese a livello centrale, adeguatamente promosse e sollecitate dal presidente Schifani, avranno un’efficacia fondamentale per le politiche dell’Isola.
Appena arriveremo al governo, entro pochi mesi vareremo una legge di stabilità che darà l’avvio a una grande riforma fiscale che entro la fine della legislatura porterà a una flat tax del 23 per cento. Coloro che invece hanno un reddito inferiore ai 15mila euro non dovranno pagare neanche un euro.
Stesso discorso vale per il lavoro, settore delicato per la nostra Regione, dove ormai ha raggiunto un tasso di disoccupazione giovanile del 60 per cento. Garantiremo uno stipendio minimo di mille euro, per tutti coloro che faranno apprendistato, praticantato o avranno un lavoro a tempo determinato. Daremo alle imprese incentivi che prevedono una decontribuzione totale per i primi due anni in favore di chi dovesse assumere una persona sotto i quarant’anni. E ad assicurare un enorme aumento dei posti di lavoro ci sarà anche la grande rivoluzione infrastrutturale che realizzeremo in Sicilia. La creazione del solo ponte sullo Stretto di Messina garantirà almeno 118mila nuovi occupati. Ma oltre a quest’opera, dovremo intervenire anche per sistemare, ammodernare e costruire strade, autostrade e ferrovie, compresa l’Alta velocità da Palermo a Catania e da Catania a Messina, per la quale sono già stati presi contatti con i vertici delle Ferrovie italiane.
Per avere la garanzia che tutto questo sarà realizzato, il 25 settembre è necessario che gli italiani vadano in massa alle urne e in massa votino Forza Italia. E per votare, ricordate che bisogna barrare unicamente il simbolo di Forza Italia sulle schede per la Camera (di colore rosa) e per il Senato (gialla), SENZA scrivere o fare alcun altro segno.

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C’è il rischio di una “tempesta perfetta” della crisi che non risparmierà la Sicilia. Forza Italia e il centrodestra sono in grado di arginarla
Ormai non c’è più tempo. La “tempesta perfetta” della crisi che si sta abbattendo
sull’Italia non potrà risparmiare certo la Sicilia, che da sempre subisce
l’amplificazione anche prima dei problemi nazionali, sotto il profilo dell’occupazione,
della povertà, della carenza di infrastrutture, di speranza per le giovani generazioni.
Solo Forza Italia e il centrodestra, con il loro programma, sono in grado di arginare
questa gigantesca ondata in arrivo e, fortunatamente, la data delle elezioni è
sempre più vicina. Dal 25 settembre, l’isola potrà contare sulla guida salda di
Renato Schifani, che da presidente della Regione darà il suo decisivo contributo al
rilancio della Sicilia, e del governo nazionale che, con l’apporto fondamentale di
Forza Italia, ha messo a punto un programma per il Sud ponendo al centro la
soluzione di tutti i problemi che affliggono i siciliani.
Dobbiamo intervenire quanto prima, perché come ho avuto modo di ripetere il
grande problema di questa terra è la normalità. Ebbene, non è normale che, stando
ai dati dell’Inps a dilagare nell’isola sia il lavoro precario, che oramai ha sfondato la
triste quota dell’80 per cento, fra contratti a termine, stagionali e in
somministrazione. Non è normale che secondo la Svimez, dei 18 miliardi del Pnrr
destinati alla Sicilia per le infrastrutture, la metà rischi di andare in fumo a causa
dell’aumento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti industriali.
E’ invece certo che il governo della Regione e quello nazionale faranno interventi
strutturali e non semplicemente assistenziali per fronteggiare la crisi. La
disoccupazione e la povertà, per esempio, non si combattono con il reddito di
cittadinanza. Questo non significa lasciare indietro chi non arriva a fine mese,
tutt’altro. Forza Italia e il centrodestra metteranno i giovani nelle condizioni di
lavorare in modo dignitoso e ben pagato, anche attraverso stanziamenti ad hoc per
l’attivazione di Poli di innovazione e per l’imprenditorialità giovanile e femminile. Nel
nostro programma sono previsti un salario e uno stipendio minimo di 1.000 euro,
per apprendistato, praticantato e lavoro a tempo determinato, mutui e prestiti
agevolati per i giovani, aumentando quanto già varato dal Decreto sostegni bis e
dalla Finanziaria 2022. Questo è il modo per garantire un futuro ai nostri ragazzi.
Non il reddito di cittadinanza, al quale spesso si è accoppiato il lavoro nero,
producendo miseria, povertà, ma non sviluppo. Per comprendere la situazione,
basta vedere i dati. A livello nazionale, nel 2019 sono stati registrati 115mila posti di
lavoro vacanti che gli imprenditori non sono riusciti ad assegnare. Nel 2021, sono
diventati 350mila. In Sicilia, la sola disoccupazione giovanile è oltre il 40 per cento
e questo è inaccettabile. Forza Italia, nella sua storia, ha messo sempre al centro
dei suoi programmi il lavoro. Per questo punta su incentivi alle imprese per nuove
assunzioni, la reintroduzione dei voucher per facilitare prestazioni occasionali,
contrastare il lavoro nero e tutelare i lavoratori, il potenziamento della sinergia tra
imprese e Centri per l’impiego, aumento dei minimi tabellari non ancora coperti
dalla contrattazione attraverso la contrattazione di prossimità.
Ma l’occupazione aumenta anche con la creazione dei posti di lavoro, per esempio
attraverso l’apertura di nuovi cantieri per la messa in opera di fondamentali
infrastrutture. Tra esse, la più importante è la realizzazione del ponte sullo Stretto di
Messina, che non è una chimera, ma rappresenta un volano occupazionale di
almeno 118mila posti di lavoro. Altro snodo fondamentale per ammodernare la
Sicilia, ricollocandola al posto che le compete in Italia, è la rete ferroviaria, portando
l’Alta velocità anche nell’isola. Sono già stati avviati contatti con i vertici delle
ferrovie italiani, Rfi, per realizzarla da Palermo a Catania e da Catania a Messina.
Insieme possiamo farcela: i siciliani con il loro voto, Forza Italia con il suo impegno
di governo.

 

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