FEDERER CANCELLA 7 MATCH-POINT, ORA C’È DJOKOVIC

Ancora Roger Federer contro Novak Djokovic. A 38 anni il fuoriclasse svizzero tira fuori dal cilindro l’ennesima magia e per un posto in finale agli Australian Open dovrà vedersela con Nole, quasi impietoso nel frenare la rinascita di Milos Raonic. Ma la prima pagina spetta di diritto a Federer, che centra la sua 15esima semifinale nello Slam australiano dopo una vittoria alla quale non credeva più nemmeno lui. Già sull’orlo del precipizio al terzo turno contro Millman, lo svizzero sopravvive anche a Tennys Sandgren, 28enne statunitense numero 100 del mondo e arrivato a giocarsi un posto in semifinale dopo aver battuto, fra gli altri, Berrettini e Fognini. Federer riesce a spuntarla dopo tre ore e mezza di battaglia per 6-3 2-6 2-6 7-6(8) 6-3, e soprattutto dopo aver annullato ben sette match point nel quarto set: tre sul 4-5 e altri quattro al tie-break dove ha rimontato da 3-6 a 10-8. “Alle volte bisogna avere un po’ di fortuna – ammette il 38enne di Basilea – e oggi sono stato incredibilmente fortunato. Man mano che l’incontro andava avanti, mi sentivo meglio e la pressione diminuiva. Non meritavo di vincere ma sono ancora qui e sono ovviamente felice”. Federer, che si è presentato a Melbourne senza giocare incontri ufficiali dalle Atp Finals di novembre, ha fatto nuovamente la differenza nei momenti chiave, ribaltando le sorti di un incontro che sembrava segnato e tenendo così vivo il sogno del settimo sigillo sul cemento australiano. Fra l’altro, nel corso del terzo set, ha dovuto chiedere l’intervento del medico per un problema all’inguine. “Non mi piace mai trovarmi in questa situazione, è un segno di debolezza”, racconta ancora l’ex numero uno del mondo, alla fine graziato da Sandgren che, nonostante una prestazione da 27 ace e 73 vincenti, ha accusato mentalmente i match-point sprecati, crollando nell’ultimo set. A Federer, però, non basterà ora la fortuna per fermare la corsa di Djokovic, un solo set concesso finora (all’esordio contro Struff) e oggi capace di domare senza troppi problemi il redivivo Raonic: 6-4 6-3 7-6(1) in circa due ore e cinquanta minuti per il serbo, a caccia dell’ottavo titolo all’Open australiano. Sarà la quarta volta che i due si affronteranno in semifinale a Melbourne e finora (2008, 2011 e 2016) ha avuto sempre la meglio Djokovic, avanti anche nel computo complessivo (26-23) ma sconfitto nell’ultimo incontro, alle Finals di Londra un paio di mesi fa. Domani gli altri due quarti: si comincia con Wawrinka-Zverev, a seguire Nadal-Thiem. C’è anche la prima semifinale del tabellone femminile e metterà di fronte Ashleigh Barty e Sofia Kenin. La numero uno del mondo e del tabellone, beniamina del pubblico di casa, supera per 7-6(6) 6-2 Petra Kvitova, finalista un anno fa, diventando la prima australiana ad arrivare in semifinale a Melbourne dal 1984. “E’ assolutamente incredibile – il commento della Barty – Sapevo che avrei dovuto tirare fuori il meglio contro Petra, adoro sfidarla perchè riesce a farmi esprimere al massimo”. La Kenin, 21 anni, conquista invece la prima semifinale della carriera in uno Slam superando con un doppio 6-4 la tunisina Ons Jabeur in 92 minuti e dopo aver cancellato sei palle break su sette. Domani gli altri due quarti che disegneranno la semifinale della parte bassa del tabellone: Halep-Kontaveit e Pavlyuchenkova-Muguruza.
(ITALPRESS).

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