Andrea Dovizioso sfata il tabù Misano, Jorge Lorenzo ‘regala’ un’altra fetta di titolo a Marc Marquez mentre la Yamaha vive l’ennesimo weekend da dimenticare. Dopo la farsa di Silverstone, la MotoGp torna a fare sul serio sulla pista dedicata a “Marco Simoncelli” e per il pilota forlivese arriva un meritatissimo successo, il terzo stagionale dopo Losail e Brno ma soprattutto il primo di sempre a Misano, dove in carriera aveva fin qui raccolto la miseria di un podio, il terzo posto dello scorso anno. Il Dovi domina il Gran Premio di San Marino, sbarazzandosi in avvio di Miller e Vinales per mettersi subito a caccia di Lorenzo. Il maiorchino, scattato dalla pole, prova a fare il vuoto ma dopo sette giri è costretto a cedere il passo al compagno di squadra, che si prende la testa e non la molla più. Nel finale il Dovi rischia qualcosa perchè Lorenzo e Marquez, a 4 giri dalla fine, optano per la tregua e spingono sull’acceleratore. Il forlivese vede il vantaggio diminuire (i due spagnoli gli rosicchiano mezzo secondo in un solo giro) ma a due tornate dalla bandiera a scacchi Lorenzo va largo alla curva 8 finendo sulla ghiaia e il Cabroncito si accontenta di un secondo posto che lo avvicina ancora di più al titolo mondiale mentre a completare il podio c’è un’altra Honda, quella di Cal Crutchlow.
“E’ stato tutto perfetto – esulta il Dovi – Siamo arrivati qui con una base molto buona, dovevamo fare tutto alla perfezione perchè era l’unico modo per vincere. Non ho spinto subito, ho cercato di capire come rispondevano gli altri, poi ho fatto un piccolo strappo e sono entrato in trance con la moto: stiamo migliorando, i dettagli fanno la differenza e oggi ho goduto tutta la gara”. Il pilota forlivese balza anche al secondo posto nel Mondiale ma abbastanza lontano da Marquez: 67 i punti di vantaggio dello spagnolo della Repsol Honda a sei gare dalla fine. “E’ stato molto, molto difficile, lottare contro le Ducati è un altro mondo – confessa – Quando ho visto Dovizioso così forte il mio obiettivo è diventato il secondo posto, è buono per il campionato. Per fortuna che le Ducati si sono svegliate solo nella seconda parte di stagione”. Lorenzo mastica amaro per il podio gettato al vento e non solo, visto che avrebbe anche potuto insidiare nelle ultime battute Dovizioso, ma se la passano peggio in Yamaha. Il terzo posto in qualifica di Vinales sembrava incoraggiante ma nè lo spagnolo nè Valentino Rossi riescono a recitare un ruolo da protagonisti, chiudendo rispettivamente quinto e settimo.
“Il momento tecnico è difficile, bisognerà rimboccarsi le maniche per cercare di migliorare – è quasi rassegnato il Dottore – Non è facile, il livello è alto, Honda e Ducati hanno fatto uno step importante. Come succede spesso negli ultimi anni, iniziamo il campionato a un certo livello, poi gli altri durante la stagione sono in grado di migliorare mentre noi facciamo fatica. Ci deve essere qualcosa di sbagliato”. Intanto sono già 22 gare che la Yamaha non sale sul gradino più alto del podio.
Suona l’inno di Mameli anche nelle altre due classi. In Moto2 Pecco Bagnaia centra il sesto successo dell’anno davanti a Miguel Oliveira e allunga nella classifica iridata portando a 8 i punti di vantaggio sul portoghese. Primo successo in carriera per Lorenzo Dalla Porta, che beffa in volata Jorge Martin e Fabio Di Giannantonio. Lo spagnolo si riprende però la testa del Mondiale Moto3 a spese di Marco Bezzecchi, caduto nel corso del penultimo giro mentre era in lotta per la vittoria. Da segnalare in Moto2 il gesto folle di Romano Fenati, per il quale arriva una meritata bandiera nera e uno stop da parte della direzione di gara per i prossimi due Gp: il minimo dopo aver messo la mano sul freno della moto di Stefano Manzi.