Doveri “Non pensavo di diventare arbitro dello scudetto”

FIRENZE (ITALPRESS) – Quello da poco chiusosi “credo sia stato un campionato piacevole, in cui praticamente fino alle ultime giornate tutti gli obiettivi erano aperti, a partire dallo scudetto fino alla salvezza che si è risolta negli ultimi minuti, e con la lotta per un piazzamento Champions League che è stata” a lungo “in discussione. Tutto ciò oltre che appassionare i tifosi, ha appassionato anche noi arbitri, che fondamentalmente amiamo il calcio”. Lo ha detto il direttore di gara Daniele Doveri ospite negli studi di ‘Italia 7’. Doveri ha arbitrato nelle ultime giornate, in maniera continuativa, le gare di serie A di Milan ed Inter, diventando di fatto arbitro dello scudetto: “Onestamente non me l’aspettavo, però credo sia stato un grosso attestato di stima di Gianluca Rocchi, il mio designatore, che ringrazio, e che testimonia la bontà della stagione che ho percorso”. “Le pagelle a noi arbitri? Sfogliamo i giornali e l’occhio ci cade -ha rivelato Doveri – Durante tutta la settimana fa parte della preparazione capire l’umore di una squadra e le tensione di uno spogliatoio, per prepararsi al meglio per l’appuntamento. Studiamo anche le tattiche di gioco e le caratteristiche dei vari giocatori ovviamente per quello che attiene a livello arbitrale. Da quest’anno grazie a Rocchi, Trentalange e Baglioni, abbiamo il supporto di un gruppo di allenatori che ci aiutano nella preparazione tecnico-tattica della gara”, ha raccontato Doveri, rivelando anche come “negli anni ho notato che i calciatori sono molto più interessati alle regole e sono molto più competenti”. Circa la violenza presente nei settori giovanili calcistici, che tocca molto spesso anche il mondo arbitrale, Doveri ha sottolineato: “Parlo da presidente di sezione arbitrale di Roma 1, gestisco 700 associati di cui 200 vanno a calcare i campi a livello provinciale, e spesso l’arbitro è un ragazzo che ha la stessa età dei calciatori che arbitra. Il problema più grande e la cosa più evidente quando vado a vedere queste partite è che non sono i calciatori che sono esagitati ma lo sono coloro che dovrebbero essere degli educatori quindi i genitori in tribuna e gli allenatori ed i dirigenti sul terreno di gioco. Alzano la tensione ed individuano nell’arbitro un obiettivo di contestazione, e purtroppo spesso tutta questa tensione sfocia in atti di violenza che a mio modo di vedere sono deprecabili ed andrebbero cancellati assolutamente dai campi di gioco, soprattutto nei settori giovanili”. Parlando invece della nuova possibilità apertasi da qualche mese, ovvero il doppio tesseramento calciatore-arbitro, Doveri ha puntualizzato: “Credo che a volte i problemi e le proteste nascano dalla non conoscenza. Dare a qualche ragazzo la possibilità di conoscere il regolamento e come si vive una partita cambiando la prospettiva, fa sì che quegli stessi ragazzi capiscano la difficoltà del ruolo e capiscono che l’arbitro non è un nemico ma uno che vive la loro stessa passione”. Sul reclutamento arbitrale “dobbiamo lavorare perchè è un tema importante e non lo è solo per l’ia ma è un problema generale del calcio – ha spiegato il fischietto nativo di Volterra – Senza arbitri non si gioca, soprattutto nei campionati giovanili. Io gestisco come presidente di sessione circa 170 partite a settimana e quest’anno molti ragazzi si sono dovuti trovare ad arbitrare due-tre partite a settimana per garantire la regolarità del campionato. Una mancanza di arbitri non è un problema solo per la nostra associazione – ha concluso Doveri – ma lo è in generale del calcio”.
– foto LivePhotoSport –
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