Don Luigi Ciotti “La lotta alla mafia ha bisogno di una politica sana”

Parma, Don Ciotti durate la relazione agli studenti (Parma - 2018-11-23, SANDRO CAPATTI PARMA) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

PALERMO (ITALPRESS) – “Oggi c’è un divorzio tra politica ed etica. Una politica senza etica diventa puro esercizio di potere. Nella lotta alle mafie e corruzione abbiamo bisogno di una politica sana, di una politica vera”. Con un intervento sulla politica Luigi Ciotti ha concluso, a Palermo, la due giorni di Libera ad oltre 20 anni dalla Convenzione contro la criminalità organizzata transnazionale, che ha visto la presenza di oltre 50 relatori italiani e stranieri per fare il punto sullo stato della lotta alle mafie e alla corruzione a livello locale, nazionale e internazionale.
“La politica nasce per governare le città, per garantire la giustizia sociale e la pacifica convivenza – ha dichiarato il fondatore di Libera -. La politica, nasce dall’etica, la politica è l’etica della comunità e il servizio del bene comune. Come Libera abbiamo sempre difeso la sacralità delle Istituzioni. Le istituzioni sono sacre ma dobbiamo distinguere le istituzioni da chi le governa, da chi le gestisce. Senza voler generalizzare da troppo tempo se da un alto vediamo uomini e donne oneste impegnate nelle istituzioni e che vivono la politica come un sincero servizio per il bene comune, dall’altro troviamo nelle istituzioni chi non è degno”.
“Nel 2000 qui a Palermo – ha aggiunto don Ciotti – nel discorso conclusivo come Libera in uno dei passaggi dicevo ‘Basta con ambiguità di molti partiti, che hanno a loro interno persone che sono espressione di illegalità. I partiti devono darsi un codice di autoregolamentazione. Basta con quei politici più preoccupati dell’estetica che dell’etica del loro agire, più interessati alle poltrone,al potere, al prestigio. Non si può parlare di contrasto alle mafie se dentro alcune realtà ci sono persone che hanno calpestato la legalità nel nostro Paese’. E’ la storia di ieri, è la storia di oggi. Dopo 22 anni alcuni elementi ritornano e ci pongono domande. Oggi c’è un divorzio tra politica ed etica. Una politica senza etica diventa puro esercizio di potere. Se la politica è lontana dalla strada e dagli ultimi, la politica tradisce la sua essenza. Abbiamo visto che in campagna elettorale, tranne poche eccezioni, nessuno ha parlato di mafia, adesso subito qualcuno inizia a parlarne. Prima non se ne parlava perché non si doveva disturbare le coscienze della gente. E’ una vergogna. Oggi nella lotta alle mafie e corruzione nel nostro Paese abbiamo bisogno di una politica sana, di una politica vera”.
Luigi Ciotti nel suo intervento finale ha fatto riferimento alla guerra: “La guerra – ha sottolineato – non si fa solo in modo diretto, non si fa solo con le armi ma si fa anche con un sistema economico ingiusto alla radice che seleziona e allarga le distanze economiche e sociali in nome del profitto che toglie la libertà e la dignità a milioni di persone su questa terra. L’economia dei grandi monopoli e delle grandi ricchezze, senza mai generalizzare, non è mai innocente. Chi minimizza questa dimensione del problema è complice. Sono 59 le guerre in atto sulla faccia del pianeta, con milioni di persone che fuggono. Si muore di fame. E chi minimizza tutto questo è complice. E che senza il filtro della giustizia l’errore è sempre lo stesso. Si considerano come minacce del bene comune non le ingiustizie che creano miseria, povertà ed emarginazione ma si considerano minacce gli effetti delle ingiustizie, si considerano minacce i poveri, i migranti, i diversi. Davanti a tutto questo troppi hanno taciuto. Io la chiamo inerzia omicida. Io la chiamo inerzia omicida perché troppi sono stati in silenzio di fronte ai soprusi di quel sistema economico che con alleanze e compiacenza, anche qui senza mai generalizzare, di importanti segmenti del potere politico del mondo”, ha concluso don Luigi Ciotti.
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(ITALPRESS).

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