Centrale nucleare in Lombardia? Salvini-Fontana aprono, no Pd-Verdi-M5s

USTI CECOSLOVACCHIA PAESI DELL'EST INQUINAMENTO CENTRALE NUCLEARE

MILANO (ITALPRESS) – “Se metterei una centrale nucleare in Lombardia? Che problema c’è”. E’ bastata una frase, detta dal leader della Lega, Matteo Salvini, questa mattina a ‘Radio anch’iò su RadioRai, a scatenare una raffica di reazioni, e qualche attestato di sostegno, seppur “di peso”, come quelli del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e della vicepresidente e assessore al Welfare lombarda Letizia Moratti. Il tema è caldissimo, quello dell’energia nucleare, in un’Italia che fatica a dimenticare la catastrofe di 35 anni fa a Chernobyl (quando un reattore nella centrale dell’Ucraina esplose producendo una nuvola di radiazioni, causa di una scia di morti e malati), ma che, come ha ricordato lo stesso Salvini, “è circondata da Paesi che producono e ci vendono energia nucleare”.
“L’Italia è l’unico Paese del G8 senza energia nucleare”, ha tuonato Salvini contro ogni dubbio, per poi sfoderare un affondo, dai toni politici, all’indirizzo della giovane ambientalista svedese Greta Thunberg: “La Svezia di Greta ha 8 centrali”. Secondo Salvini, quindi, “tornare a studiare un ritorno al nucleare di ultima generazione, moderno, sicuro, pulito e a impatto zero è un dovere”.
“Gli italiani si sono già espressi in modo chiaro con un referendum”, risponde il senatore lombardo Franco Mirabelli, vicepresidente del Partito democratico al Senato e membro della commissione ambiente di Palazzo Madama, che aggiunge. “Per curiosità e trasparenza, sarebbe utile che i lombardi potessero sapere dove esattamente Salvini propone di collocare la sua centrale”.
Stessa richiesta giunge dal M5S della Lombardia: “Salvini vuole le centrali nucleari in Lombardia? Ci dica dove la costruirebbe, quando sarebbe operativa e quanto costerebbe ai cittadini”, chiede il capogruppo pentastellato Massimo De Rosa. “Soprattutto spieghi quanto vale per lui e per la Lega il voto di quei milioni di italiani espressisi inequivocabilmente in maniera contraria attraverso non uno, ma due referendum”.
A scendere in campo a sostegno di Salvini è Letizia Moratti che rilancia il tema su scala nazionale: “Il nucleare ha fatto grandissimi passi avanti, adesso c’è un nucleare verde, un nucleare sicuro, personalmente credo sia anche il modo per non pagare bollette che continuano a crescere, siamo troppo dipendenti dall’estero per importare energia. Un nucleare verde, sicuro, credo sarebbe una buona cosa, non solo per la Lombardia ma per l’Italia”.
Allineato con il collega di partito è anche il presidente Fontana, che, interpellato sulla questione oggi a Bergamo Tv, ha risposto: “L’attuale nucleare è sicuro, green, per cui può e deve essere preso in considerazione”. Oggi, puntualizza Fontana, “non è più il nucleare di Chernobyl, la tecnologia ha fatto passi da gigante”, e va tenuto in conto non solo per “il rincaro delle bollette ma per il fatto che noi dipendiamo in modo preponderante dall’estero per l’energia”.
Contro Salvini si schierano invece convinti i candidati di Europa Verde con Sala Sindaco, Elena Grandi e Carlo Monguzzi: “Come su vaccini, green pass e molte altre questioni Salvini non sa di cosa parla – affermano -. Il nucleare non è la soluzione, per i rischi enormi, per lo smaltimento delle scorie che pone immensi problemi e costi elevati ma anche per i tempi di costruzione di nuovi impianti (mediamente 6 anni) non compatibili con l’urgenza dell’emergenza climatica”.
Inoltre, dicono ancora Grandi e Monguzzi, la risposta al caro bolletta ma soprattutto all’emergenza climatica è data dal risparmio energetico attraverso massicce opere di coibentazioni degli edifici pubblici e privati e dal puntare decisamente sulle rinnovabili”.
Tra le reazioni, c’è anche chi riduce tutto a una “salvinata” del giorno”, come Chiara Braga, responsabile Transizione ecologica e sostenibilità nella segreteria del Pd, precisando che intanto “la Lega sparge in tutta Italia allarmismo infondato sulla costruzione del Deposito nazionale, che servirà’ a stoccare in sicurezza le scorie nucleari ereditate da un passato chiuso con i referendum. Lasciamo a Salvini le sparate e le ricette fuori dal tempo”.
(ITALPRESS).

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