RENNINGEN (GERMANIA) (ITALPRESS) – In Bosch il leitmotiv del momento è “programmazione”: l’azienda amplia le proprie attività con il software e i servizi. Entro la fine del decennio, Bosch intende generare un fatturato di miliardi derivante dal software. “Già da diverso tempo Bosch è anche un’azienda software”, ha dichiarato Stefan Hartung, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Bosch, al Bosch Tech Day 2024 che si è tenuto a Renningen. “In tutta l’azienda, la nostra ampia competenza in questo campo ci permette di inserire righe di codice direttamente nei prodotti. Il software integrato nei nostri prodotti è una ‘Tecnologia per la vità, creata per migliorare la vita dei nostri clienti”. Il software Bosch è già presente in molte aree, comprese le linee di produzione industriali, in molte autofficine e apparecchiature mediche. Avverte gli automobilisti quando occupano una corsia contromano, protegge i beni preziosi, controlla la tecnologia degli edifici, ed è anche nello spazio, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). In totale, sono 48.000 i programmatori software in Bosch, di cui 42.000 impegnati nel solo settore di business Mobility.
“L’ingresso trionfale del software rivoluzionerà alla base il settore industriale”, ha dichiarato Hartung. “In futuro le auto saranno perfettamente integrate nel mondo digitale. E, soprattutto, avranno una qualità molto importante: potranno eseguire aggiornamenti”, ha aggiunto Markus Heyn, Membro del Consiglio di Amministrazione di Bosch e Presidente del settore di business Mobility. Per installare le nuove funzionalità non sarà più necessario andare in officina, basterà un pratico aggiornamento software “over the air”. “Con la tecnologia Bosch le auto rimangono attuali più a lungo”, ha aggiunto Heyn. E non solo le auto: anche i veicoli commerciali, le moto e le eBike potranno installare le nuove funzionalità di sicurezza e comfort mediante un aggiornamento. Dal debutto del sistema smart per le eBike, alla fine del 2021, Bosch ha implementato circa 70 nuove funzionalità e modifiche attraverso l’app eBike Flow, dalla funzionalità di allarme e monitoraggio fino alle nuove modalità di marcia.
Il software e i servizi digitali sono ormai una parte fondamentale del successo di Bosch: sono la forza trainante che consente di portare l’innovazione oltre i confini aziendali e di settore. Forte delle vaste conoscenze e competenze nella tecnologia per la mobilità, la produzione e il settore edile, Bosch è un partner molto richiesto per le aziende leader nel settore IT. “Per sfruttare l’enorme potenziale del software e dell’IA, dobbiamo collaborare tra pari. E’ difficile che un’azienda riesca a gestire tutto autonomamente. In questo contesto, il software open-source si rivela una soluzione particolarmente utile per unire competenze di aziende diverse e consente di risparmiare sui costi e creare soluzioni standardizzate”, ha spiegato Hartung. Anche la politica può svolgere un ruolo importante: nel campo dell’intelligenza artificiale, che sta diventando sempre più importante per lo sviluppo di software, le aziende necessitano di certezze per poter pianificare. Questo vale anche per l’AI Act, recentemente approvato dall’Unione Europea. “L’UE deve ora tradurre rapidamente l’AI Act in standard normativi perchè, se da un lato una regolamentazione è necessaria, dall’altro questa non deve rallentare inutilmente il progresso della tecnologia o addirittura precludere l’innovazione”, ha proseguito Hartung.
Nel settore automotive questa nuova tendenza ha un nome: veicolo definito dal software. Il software è sempre più il punto di partenza per la progettazione e lo sviluppo di nuovi modelli di veicoli. Un recente studio McKinsey stima che il mercato globale del software e dell’elettronica per autoveicoli raggiungerà i 462 miliardi di dollari entro il 2030. A partire dal 2023, la quota di software nei veicoli sarà il triplo rispetto a oggi. Bosch intende far parte di questo mercato in crescita e rimanere il partner di riferimento per le case automobilistiche nel mondo. “Stiamo assistendo all’alba dell’era dei veicoli definiti dal software” ha affermato Heyn. “E’ un’ottima notizia per Bosch, perchè siamo competenti in entrambe le aree interessate: hardware e software. Siamo una delle poche aziende con competenze a tutto tondo nell’interazione tra l’elettronica per l’automotive e il cloud.” Con soluzioni software e di servizio come il Vehicle Health, per esempio, Bosch aiuta gli operatori di flotte a prevenire guasti dei veicoli e migliorare l’efficienza. Per il settore della logistica in particolare, la piattaforma digitale Bosch L.OS semplifica la digitalizzazione, snellendo l’intera catena operativa. Inoltre, Bosch ha sviluppato uno speciale software che consente alle auto di arrestarsi dolcemente senza il fastidioso effetto contraccolpo per i passeggeri. Con la funzione “eBrake to Zero”, guidare nel traffico all’ora di punta diventa molto più confortevole anche per i passeggeri, che soffriranno meno il mal d’auto. “Possiamo garantire una guida stop-and-go senza arresti bruschi grazie a un software che frena come uno chauffeur esperto”, ha spiegato Heyn.
La mobilità definita dal software si accompagnerà a una nuova architettura del veicolo: si passerà da sistemi IT specifici per i singoli domini a una struttura centralizzata e cross-domain, che impiegherà un numero ridotto di computer e sensori. Attualmente, un’auto contiene circa un centinaio di centraline elettroniche di diversi produttori. Nei veicoli definiti dal software del futuro, per eseguire le funzioni di controllo saranno sufficienti circa una decina di computer di bordo. Per arrivare a questo risultato, è necessario che le funzioni specifiche dei singoli domini siano combinate nei moderni computer di bordo. In quest’ottica, all’inizio dell’anno, Bosch e Qualcomm hanno presentato insieme un nuovo computer di bordo che, per la prima volta, riunisce le funzioni di assistenza al guidatore e di infotainment. Per le case automobilistiche questa novità si traduce in minore spazio di installazione, meno cavi e peso minore, ma anche, e soprattutto, una riduzione dei costi. Lo spazio che si risparmia per le centraline, unendo infotainment e sistemi di assistenza alla guida, arriva fino al 30%. Anche solo considerando gli avanzati computer di bordo, Bosch ha già intrapreso la via del successo: negli ultimi tre anni l’azienda ha realizzato un fatturato di poco inferiore a 4 miliardi di euro.
Che siano cento o dieci, i diversi computer e pacchetti software di un’auto devono essere collegati in rete tra loro, in modo da poter comunicare anche oltre i confini del marchio. ETAS, la consociata di Bosch, fornisce il middleware necessario, ovvero il software di traduzione tra i componenti fisici del veicolo e il relativo software applicativo, anche di fornitori diversi. Così come oggi è difficile trovare un’auto che non abbia alcun componente Bosch, in futuro non ci saranno auto in circolazione che non abbiano almeno un pò di software Bosch.
foto: Ufficio stampa Bosch Italia
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