AL VIA CAMPAGNA SANOFI “A SCUOLA D’INCLUSIONE”

“Chi di noi è uguale a un altro? Ogni persona è diversamente se stessa: è soltanto la paura di non venire accettati che ci impedisce di amarci così come siamo”. Olga soffre di dermatite atopica e questo, a tredici anni, può essere motivo di isolamento, discriminazione o anche bullismo. Il suo è uno dei dieci racconti che animano il volume illustrato “Più unici che rari. Storie dei ragazzi della III C”. Il volume fa parte di un edu-kit pensato per accompagnare i ragazzi delle scuole medie in un percorso formativo sui temi dell’inclusione e della valorizzazione delle diversità. La campagna educativa, ideata e promossa da Librì Progetti Educativi in collaborazione con Sanofi Genzyme, divisione specialty care di Sanofi, è stata presentata a Didacta Italia 2019, la più grande fiera italiana dedicata al mondo della scuola organizzata dal MIUR, in corso a Firenze dal 9 all’11 ottobre. “Sono davvero orgoglioso di questa iniziativa, che tocca temi importanti per la formazione di ragazze e ragazzi,” commenta Marcello Cattani, General Manager di Sanofi Genzyme. “Siamo partiti da quello che conosciamo meglio: le difficoltà relazionali e sociali legate a una malattia. Ma in un momento storico in cui le “diversità” vengono rifiutate e spesso ridicolizzate anche sui social, causando seri problemi tra i giovani più fragili, è importante che i ragazzi riconoscano le differenze e le fragilità come parte di sè. Non sono tratti da nascondere o emarginare ma ricchezze e opportunità di crescita per noi stessi e per gli altri”.
Ideate e scritte da Sabrina Rondinelli, insegnante e scrittrice, le storie di dieci compagni di terza media – con i loro tratti somatici (come gli occhi di colore diverso oppure l’essere belli) o caratteriali (sentirsi troppo normali o comportarsi da bullo) oppure che convivono con una malattia (come la rara malattia di Fabry, l’asma o, come Olga, la dermatite atopica) – esemplificano le differenze e le unicità di ciascun individuo. Peculiarità che spesso, soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza, fanno sentire i ragazzi esclusi o derisi. “Ho insegnato nelle scuole pubbliche per vent’anni e ho dovuto affrontare tutti i giorni il difficile compito di creare un clima di inclusione e serenità all’interno del gruppo classe. Non è facile abbattere la paura e i pregiudizi che talvolta i ragazzi hanno nei confronti di chi è diverso da loro”, commenta Sabrina Rondinelli. “Leggere queste storie può essere utile per riflettere sul concetto di ‘diversità’. Ognuno di noi è diverso dagli altri, ed è proprio la nostra unicità a renderci speciali e insostituibili. Basta non fermarsi alle apparenze, ma al contrario avere il desiderio e la curiosità di conoscere meglio le persone che ci stanno accanto, le quali, spesso, possono riservarci delle belle sorprese”, aggiunge.
(ITALPRESS)

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