A Milano la “Bellezza che cura le distopie urbane”, manifesto Unicatt-Triennale

MILANO (ITALPRESS) – La ‘Bellezza che cura le distopie urbane’ rigenerando i luoghi, ‘la capacità di pensare con le mani’ per creare nuovi spazi e aree ‘dedicate alle culture globali’ per rafforzare inclusione e senso civico. Sono alcune delle 18 “Tesi” per progettare un futuro bello, sostenibile, inclusivo per Milano: un vero e proprio ‘manifesto’ per la città presentato oggi da Università Cattolica e Triennale Milano insieme ai #MilanoNEBPartners–Politecnico di Milano, MEET, Fondazione Italia Sociale, Scuola Superiore d’Arte Applicata del Castello Sforzesco–durante l’evento ‘Le Tesi di Milano’. Performance di musica, luce e parole, in occasione del festival New European Bauhaus e durante la Milano Design Week, all’obiettivo ambizioso di ripensare e rendere più vivibili gli spazi urbani grazie alle proposte di esperti, scienziati, artisti, architetti e cittadini.
L’iniziativa, che si è tenuta in Triennale, è uno dei side event del festival New European Bauhaus promosso dal 9 al 12 giugno 2022 dalla Commissione Europea a Bruxelles e in tutta Europa. Un suggestivo incontro arricchito dall’esibizione con un’Arpa di luce dell’artista Pietro Pirelli e dalla declamazione in versi delle Tesi di Milano da parte dell’attrice Maria Villani. Innovazione, salvaguardia ambientale, nuove generazioni: è il fil rouge che unisce le Tesi di Milano ideate dai sei partner milanesi che hanno accettato la sfida lanciata nel 2020 dalla presidente Ursula von der Leyen per immaginare e costruire nuovi modi di vivere nel post-pandemia fondati sui tre principi di riferimento: estetica, inclusività, sostenibilità.
La ‘Bellezza che cura le distopie urbane’ è una delle ‘tesi’ dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che tra i ‘concept’ ha puntato sulla ‘bellezza di saltare fuori dalla propria ombra’ e sull’idea di ‘sostenibilità che dà vita’, così come ‘l’identità plurale include e la bellezza unisce’ in chiave rigenerativa per la collettività. Tra le proposte della Triennale di Milano ‘un’idea aperta di cittadinanza con il design dei servizi’ e piani per ‘progettare per le nuove comunità urbane, luoghi dedicati alle culture globali e meticce, nonché all’inclusione sociale e di genere’. Dal Politecnico di Milano lo sguardo puntato su concretezza e senso civico: ‘Architettura e Città sono beni comuni, risorse fondamentali per un futuro sostenibile’ così come ‘progetto e ricerca di frontiera sono terreno fertile per uno sviluppo responsabile’. Sulla stessa linea la Fondazione Italia Sociale che ha enfatizzato come ‘il bello di un luogo è anche il suo valore civico, come spazio di comunità, espressione del noi’ perché ‘il bisogno di Luoghi Civici, ‘Civic Places’, luoghi di comunità, ci tocca, nel profondo’.
Per il MEET | Digital Culture Center l’accento è stato posto su ‘l’Arte Digitale come driver per il futuro per condividere idee e prospettive di cambiamento e promuovere il benessere della società, aprendosi a orizzonti internazionali”. Infine la ‘tesi’ della Scuola superiore d’Arti Applicate del Castello Sforzesco: l’importanza del saper fare. Il sapere, sempre collegato all’attività pratica, la capacità di pensare con le mani e saper fare a regola d’arte”.

(ITALPRESS).

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