LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Il primo ministro maltese Robert Abela ha respinto le affermazioni secondo cui l’esitazione di Malta a riconoscere formalmente lo Stato di Palestina sarebbe dovuta a pressioni da parte di Israele o degli Stati Uniti. “Escludo totalmente qualsiasi forma di pressione esterna,” ha dichiarato Abela durante una conferenza stampa. Abela ha ribadito che la posizione di Malta resta legata all’esito di una prossima conferenza delle Nazioni Unite, la cui data non è ancora stata confermata.
“Stiamo aspettando che venga fissata una data per la conferenza, e poi valuteremo la posizione che prenderanno Paesi come la Francia,” ha detto. “Se le circostanze di cui abbiamo discusso prima della dichiarazione saranno soddisfatte, procederemo”. Il premier ha sottolineato che Malta ha costantemente sostenuto un cessate il fuoco e una soluzione a due Stati, aggiungendo che la risposta del Paese agli eventi successivi agli attacchi del 7 ottobre ha riflettuto un approccio equilibrato e coerente.
A maggio, Abela aveva promesso che Malta avrebbe riconosciuto formalmente lo Stato di Palestina nel corso di una conferenza ONU prevista per giugno. Tuttavia, la conferenza – inizialmente programmata per il 20 giugno – è stata rinviata dopo che Israele ha lanciato un attacco militare contro l’Iran, ritardando così la decisione. Malta, insieme ad altri tre Paesi europei, aveva espresso nel marzo 2024 la disponibilità a riconoscere lo Stato di Palestina non appena le condizioni lo avessero permesso. Tra questi quattro Paesi, Malta è l’unica a non aver ancora dato seguito alla dichiarazione. Sebbene già riconosca il diritto dei palestinesi a uno Stato futuro, il riconoscimento ufficiale non è ancora avvenuto.
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