ROMA (ITALPRESS) – Da un programma televisivo all’altro, da “Avanzi” a “Tunnel”, da “Pippo Chennedy Show” a “L’ottavo nano”, passando per il teatro (fin dagli esordi), le serie tv (come “I delitti del BarLume” e “Boris” e il cinema con “Fascisti su Marte”: è, in estrema sintesi, la lunga e fortunata carriera di Corrado Guzzanti che, il 17 maggio, compie 60 anni. L’attore, infatti, è nato a Roma nel 1965, in una famiglia nella quale la vena creativa non manca di certo: suo padre Paolo è giornalista e le due sorelle Sabina e Caterina sono entrambi attrici e autrici.
Il suo esordio come autore risale al 1988 con la collaborazione ai testi del programma tv “L’araba fenice” di Antonio Ricci; l’anno successivo sale per la prima volta su un palcoscenico teatrale (nello spettacolo “Il fidanzato di bronzo”) e l’anno dopo ancora debutta con un ruolo da protagonista, nei panni del regista di film horror Rokko Smithersons, nella trasmissione tv “Scusate l’interruzione”, ideato da Serena Dandini, Valentina Amurri e Linda Brunetta. Il sodalizio con il trio di autrici prosegue anche con “Avanzi” (dove propone, per la prima volta, le sue imitazioni di Vittorio Sgarbi, Enrico Mentana e Giovanni Minoli e l’ignorante liceale Lorenzo).
Lo scandalo di Tangentopoli e l’imminente discesa in campo di Silvio Berlusconi, nel 1994, fornisce nuova linfa vitale alla sua satira politica: l’ex collaboratore di Bettino Craxi Ugo Intini ed Emilio Fede diventano due dei suoi nuovi tormentoni che si andranno ad affiancare ad altre imitazioni (come Walter Veltroni, Paolo Liguori e Gianfranco Funari) e personaggi indimenticabili come Quelo, sedicente santone in accappatoio bianco, nato per il “Pippo Chennedy Show”.
Dopo la partecipazione a due puntate del programma “La posta del cuore” della sorella Sabina e una sosta dalla tv per partecipare, come spalla, alla tournée dell’amico Alex Britti, nel 2001 Guzzanti torna in tv con “L’ottavo nano”, anch’esso condotto da Serena Dandini. Nascono, tra gli altri, Vulvia, surreale maggiorata presentatrice dell’altrettanto surreale canale culturale Rieducational Channel, e la canzone “Grande Raccordo Anulare” cantata nei panni di Antonello Venditti e da quest’ultimo inclusa nell’album live “Circo Massimo 2001” registrato durante la festa scudetto della Roma il 24 giugno 2001.
L’anno successivo Guzzanti realizza il suo primo progetto televisivo personale, “Il caso Scafroglia”, programma pseudo-giornalistico che indaga sulla presunta scomparsa di tale Mario Scafroglia e dà al conduttore, lo stesso Guzzanti, la possibilità di riflettere sull’attività politica del governo Berlusconi. Dopo “Il caso Scafroglia” e la realizzazione del film “Fascisti su Marte”, Guzzanti inizia a collaborare anche con Sky e Sky-Fox partecipando, ad esempio, ad alcune puntate della 2° stagione della serie “Boris”.
Nel frattempo prosegue l’attività teatrale insieme all’amico e collega Marco Marzocca e si affaccia di nuovo al cinema nel cast del film “La passione” di Carlo Mazzacurati e in quello di “Ogni maledetto Natale” di Ciarrapico, Torre e Vendruscolo (gli autori di “Boris”). È anche in tv su Sky con lo show in un’unica puntata “Aniene”, dal nome del nuovo personaggio, un supereroe coatto mandato sulla terra per riportare ordini tra gli umani; con la serie tv “Dov’è Mario?”; e con “I delitti del BarLume”.
Tra gli altri impegni televisivi ci sono, poi, la partecipazione al film “La concessione del telefono – C’era una volta Vigata” e alle serie “Speravo de mori’ prima” e “La Bafena vien di notte 2 -Le origini”. Nel 2022 partecipa alla seconda stagione di “LOL – Chi ride è fuori” di Prime Video dove ripropone, tra i vari personaggi, il poeta Brunello Robertetti. In seguito lo abbiamo visto nel film di Lillo & Greg “Gli idoli delle donne”, nella serie “Sono Lillo”, in “Call My Agent – Italia”.
-Foto IPA Agency-
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