Alleanza Italia-Turchia, Cossiga “Un segno di pragmaticità”

ROMA (ITALPRESS) – Italia e Turchia intensificano la propria intesa nel settore Difesa, attraverso nuovi accordi industriali, firmati a Roma, aprendo nuovi scenari anche in ottica di un rafforzamento della posizione dell’Italia nella regione euro-mediterranea.

Per Giuseppe Cossiga, presidente della Federazione delle aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza (Aiad), si tratta di “un’intesa dettata dalla pragmaticità e dalle prospettive comuni”. In un’intervista a Formiche.net, il rappresentante dell’AIAD esamina le implicazioni di questa alleanza e il ruolo che l’Italia potrà giocare nel nuovo scenario europeo.

“Il rapporto tra Italia e Turchia nel campo industriale della difesa è solido e consolidato da tempo – dice -. I nostri due Paesi hanno già collaborato molto in passato e continuano a farlo, anche in modo crescente. Le industrie turche, come Baykar, sono in forte espansione e hanno già acquisito aziende italiane come Piaggio, oltre ad aver investito nella filiera del munizionamento. In questo contesto, la Turchia è un attore chiave della Nato e del Mediterraneo, ed è per l’Italia un partner naturale e strategico. Inoltre, Ankara guarda all’Italia con apertura, al contrario di altri partner europei più rigidi. Il clima di cooperazione industriale è quindi molto favorevole, ma richiede serietà e coerenza: con la Turchia, più ancora che con gli attori arabi, è essenziale rispettare la parola data negli accordi”.

L’intesa tra Italia e Tuchia, però, potrebbe creare qualche malumore tra i Paesi della NATO che non hanno buoni rapporti con Ankara. “Non credo che ci si debbano aspettare particolari sorprese – sottolinea Cossiga -. Francia e Germania, pur essendo partner industriali chiave dell’Italia, hanno spesso adottato atteggiamenti chiusi o ostili nei confronti della Turchia. La Germania, ad esempio, ha recentemente posto il veto sulla vendita di 40 Eurofighter alla Turchia, mentre la Francia ha avuto scontri, anche gravi, con Ankara, ad esempio nel Mediterraneo orientale. Noi, al contrario, siamo percepiti in modo diverso dalla Turchia, che infatti è molto aperta nei nostri confronti”.

Quindi l’Italia “si sta semplicemente comportando in modo pragmatico, cogliendo un’opportunità strategica che altri hanno trascurato. Non è un comportamento nuovo da parte dei partner europei essere spregiudicati o protezionisti: ora è l’Italia a fare una mossa razionale, rafforzando il proprio posizionamento. Costruire un rapporto forte con la Turchia è fondamentale, soprattutto per chi – come l’Italia – ha una vocazione mediterranea. Sarebbe miope trascurare un attore come la Turchia unicamente per motivi di politica interna o d’immagine”.

Gli accordi tra Italia e Turchia prevedono anche lo sviluppo di progetti legati a droni: Leonardo e Baykar intanto hanno raggiunto un accordo che porterà alla creazione di una joint venture per la produzione di mezzi UAV: “L’Europa è molto in ritardo in tutto il settore dei droni, dalle loitering munitions ai piccoli droni Fpv da ricognizione, fino ai grandi velivoli a pilotaggio remoto – afferma Cossiga -. Questo gap si può colmare non solo sviluppando tecnologie da zero, ma anche attraverso alleanze intelligenti e l’accordo tra Leonardo e Baykar nasce proprio da questa logica. Baykar è un leader riconosciuto nei droni da combattimento ù come quelli impiegati in Ucraina, mentre Leonardo rappresenta un’eccellenza nel campo dei sensori e dei sistemi elettronici. La joint venture combina queste due competenze e oltre all’apertura di nuovi scenari industriali e commerciali, l’intesa consente a Baykar – tramite Piaggio – di accedere al mercato europeo, da cui era in parte esclusa. E l’Italia? L’Italia, da parte sua, guadagna una posizione di rilievo in un comparto chiave per la difesa del futuro mentre consolida intese di grande valore strategico. Pensiamo all’elicottero Mangusta che, nella versione T129, esiste anche in Turchia, a riprova di come l’industria italiana ha permesso alla Turchia di produrre il suo elicottero di attacco. Sul rapporto Italia- Turchia, c’è una storia dietro e c’è un futuro davanti”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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