Nuovi test della Marina francese, in mare con droni esplosivi

ROMA (ITALPRESS) – La Marina militare francese ha effettuato, il 26 aprile scorso, al largo di Tolone, un test in mare aperto con munizioni navali azionati a distanza. Da un pattugliatore d’altura è stato lanciato un drone USV (Unmanned Surface Vehicle) esplosivo contro lo scafo di un’imbarcazione da trasporto merci (CTM) in disarmo.

Il test, che ha avuto buon esito, fa parte degli ultimi esperimenti condotti dalla Marina francese al fine di migliorare la preparazione dell’equipaggio e della nave per i combattimenti ad alta intensità. “Dato l’inasprimento del contesto internazionale – hanno dichiarato i vertici della Marine Nationale -, sembra ora appropriato che la Marina francese conduca campagne sperimentali in mare. L’approccio POLARIS, lanciato nel 2021, mira a condurre azioni di addestramento il più possibile simili alle condizioni delle operazioni reali e di stimolare l’innovazione. I risultati e le analisi dell’esperimento condotto il 26 aprile ci permetteranno di perfezionare le munizioni navali a comando remoto”.

Quello dello scorso 26 aprile è solo l’ultimo, in ordine di tempo, di una serie di esperimenti: nel dicembre 2024, un sottomarino nucleare d’attacco francese (SNA) ha lanciato un siluro pesante F21 contro lo scafo dell’ex-PHM Premier Maître L’Her, causandone l’affondamento dopo la dislocazione. Anche la fregata Courbet della classe Lafayette ha completato con successo un test d’urto, con la detonazione di una mina navale lo scorso febbraio.

Inoltre, nel marzo 2025, la Landing helicopter deck (LHD) Tonnerre ha condotto l’esercitazione DRAGOON FURY, testando droni offensivi e difensivi e sistemi di droni in un’operazione anfibia su larga scala con unità dell’esercito francese. In linea con gli impegni internazionali della Francia, in particolare per quanto riguarda la protezione dell’ambiente e della vita marina, la sicurezza degli utenti del mare e la conservazione dell’ambiente sono state oggetto di misure specifiche prima e durante l’esperimento.

Inoltre, lo scafo bersaglio è stato preliminarmente disinquinato e privato dei suoi carburanti e fluidi. Il bersaglio è stato anche protetto nella zona di impatto con piastre metalliche e pneumatici che fungevano da scudo per limitare il rischio di affondamento.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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