Via libera alla manovra, Draghi “12 miliardi per ridurre le tasse”

DANIELE FRANCO MINISTRO MARIO DRAGHI ANDREA ORLANDO

ROMA (ITALPRESS) – Via libera del Consiglio dei Ministri alla legge di bilancio da 30 miliardi l’anno per tre anni. “E’ una manovra espansiva che accompagna la ripresa”, ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa dopo la riunione. “Abbiamo dato priorità agli interventi che stimolano la crescita – ha aggiunto – sempre di più si verifica che dal problema del debito pubblico, alle prestazioni sociali inadeguate, si esce attraverso la crescita”.
Sulle tasse “mettiamo 12 miliardi per ridurre la pressione fiscale nel 2022 e non otto come si dice in giro – ha proseguito il premier -. Otto miliardi vanno a un intervento mirato per ridurre le imposte sulle società, sulle persone, sul cuneo fiscale e ci sono varie ipotesi di impiego di questi 8 miliardi che definiremo con il Parlamento”.
“Sulle pensioni l’impegno del Governo è tornare al contributivo – ha evidenziato Draghi -. Quota 100 finisce quest’anno e la nuova misura prevede una transizione a Quota 102, abbiamo rafforzato Opzione Donna e Ape Social. Il governo rimane disponibile al confronto con le parti sociali perchè il contributivo costituisce la scatole dentro cui tante cose si possono aggiustare”. “Ci sarà un intenso confronto con le parti sociali”, ha assicurato Draghi, che alla domanda se si aspetta uno sciopero generale, ha risposto: “Decidono i sindacati, ma mi sembrerebbe strano vista la nostra disponibilità al confronto”.
Un miliardo viene destinato al reddito di cittadinanza, che però sarà modificato. “Ho già detto che condivido il principio, ma serve che sia esente da abusi e che non sia di intralcio al buon funzionamento del mercato del lavoro – ha spiegato il premier -. I vari provvedimenti di controllo sono doversi e dovrebbero assicurare che il primo obiettivo sia raggiunto. I controlli saranno molto più precisi e saranno ex ante”. “Oggi abbiamo una perdita graduale per avere un incentivo per accettare una offerta di lavoro, ci stiamo ancora ragionando. E’ chiaro che il sistema precedente non ha funzionato – ha spiegato – ma deve essere mantenuto lo spirito del reddito di cittadinanza”.
“Questa legge punta con forza anche al rilancio degli investimenti: per il periodo 2022-36 stanziamo 89 miliardi ma, considerando tutto, si arriva a circa 540 miliardi di investimenti nei prossimi 15 anni. Saranno diretti a migliorare le infrastrutture, colmare il divario territoriale, e attuare la transizione ecologica e digitale”, ha spiegato Draghi.
“Il governo non ha deciso quali sono i pesi delle varie misure – ha aggiunto, tornando sulla materia fiscale -, ci sarà un confronto non solo con le parti sociali ma anche una interlocuzione con il Parlamento, la legge delega trova la sua origine in un gran lavoro del Parlamento e dobbiamo tenerne conto”.
Il ministro dell’Economia Daniele Franco ha snocciolato alcuni dei provvedimenti principali della manovra, dal rinvio al 2023 di Plastic e Sugar Tax, ai 4 miliardi in più per la sanità, agli 8 miliardi destinati all’avvio della riforma fiscale.
“E’ una manovra che resta volutamente espansiva per recuperare quanto perso – ha sottolineato il ministro -. Cerchiamo di guardare al 2022 ma se possibile anche agli anni successivi. L’obiettivo è aiutare la nostra economia a uscire dalla crisi, l’ipotesi è che già nel secondo trimestre del prossimo anno il nostro Pil torni al livello pre-crisi”.
“Vogliamo contribuire a dare alla nostra economia una dinamica più accentuata nei prossimi anni”, ha aggiunto. Franco ha anche fatto il punto della situazione su Mps: “Avevamo contattato molti soggetti, l’unico che aveva manifestato un interesse sostanziale era UniCredit, con cui abbiamo avviato una trattativa. Abbiamo avuto varie interazioni, siamo giunti a un divario tra ciò che UniCredit desiderava ottenere e noi che come Governo eravamo disposti a dare, sull’aumento di capitale e sul valore d’azienda. L’importo che ci veniva offerto non lo consideravamo adeguato, e la trattativa si è interrotta – ha spiegato -. Stiamo cercando ora di ottenere una proroga dalla Commissione Europea, esploreremo ulteriori possibilità. Ove non vi fossero, continueremo a gestire Mps come azionisti, cercando di fare in modo che diventi sempre più solida. Non siamo disposti a cedere Mps a qualsiasi prezzo o in qualsiasi modo”.
Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha parlato della riforma degli ammortizzatori sociali: “Credo si possa dire che l’intervento ha un’ambizione universalistica. Porta strumenti di protezione dove prima non c’erano. Garantisce quindi a tutti il beneficio dell’integrazione salariale”. Inoltre “sulle politiche attive del lavoro si è investito più che sugli ammortizzatori sociali e sulle pensioni. Complessivamente, con i fondi del Pnrr, sono 5,4 i miliardi destinati alle politiche attive”.
(ITALPRESS).

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