Patuelli “Lotta all’inflazione è la priorità”

ROMA (ITALPRESS) – “I rischi e le sfide per le banche non finiscono mai. La lotta all’inflazione è la priorità non solo delle Banche centrali. Sono evidenti i rischi per il credito a imprese e famiglie che, in dieci anni di tassi a zero, spesso non avevano previsto i rapidi aumenti dei tassi e le riduzioni della liquidità. Le banche in Italia mantengono quasi i due terzi dei mutui a tasso fisso, con tassi di raccolta in continuo aumento, e, su richiesta, possono allungare la durata dei mutui per chi è in regola con i pagamenti o realizzare surroghe”.
E’ quanto assicura il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, nella sua relazione all’assemblea dell’Associazione Bancaria Italiana, che ha visto la presenza, tra gli altri, del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, e del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. “Le banche in Italia non hanno mai applicato tassi negativi sui depositi e remunerano crescentemente i risparmiatori con condizioni di mercato competitive anche con quelle offerte dagli Stati europei e da operatori non bancari, propongono ai risparmiatori, anche in difesa dall’inflazione, investimenti per la liquidità a medio e lungo termine, indispensabile, dopo la fine delle Tltro, per finanziare imprese e famiglie. La lotta all’inflazione – prosegue – non può dipendere esclusivamente dalle politiche monetarie: occorrono strategie rigorose contro ogni evasione fiscale, per la riduzione del debito pubblico in rapporto al Pil e in cifra assoluta, e contro la spirale di crescita dei prezzi, quando l’euro è più robusto della vecchia lira italiana e limita l’inflazione. Per essere davvero efficace e giusto, il nuovo Patto europeo deve essere di crescita e stabilità, anteponendo il sostegno alla crescita che è condizione indispensabile per lo sviluppo e per la riduzione dei debiti pubblici”.
Poi il Pnrr. Secondo Patuelli “l’attuazione tempestiva con semplificazioni delle procedure per le banche che intervengono a supporto delle imprese che partecipano a gare, deve essere accompagnata dalla crescita degli investimenti delle imprese e del risparmio: chiediamo che vengano stralciate dal disegno di legge delega, che implica un più lungo iter, e vengano anticipate con decreto-legge le misure fiscali per stimolare gli investimenti delle imprese e dei risparmiatori”.
Infine, un commento sulle decisioni della Bce. “Più crescono i tassi, più aumentano anche il rischio di credito ed il costo del debito pubblico. Saggia, autorevole, coerente e lungimirante è la posizione della Banca d’Italia per evitare eccessive strette monetarie e penalizzazioni del Pil”.
(ITALPRESS).

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