Un arrivo d’altri tempi e da brividi incorona Michal Kwiatkowski come il vincitore dell’ultima frazione alpina del Tour de France 2020. La diciottesima tappa con partenza da Meribel e arrivo a La Roche-sur-Foron è quella del riscatto per il team Ineos Grenadiers, che dopo il clamoroso ritiro di Egan Bernal ha deciso di puntare alle vittorie di tappa. Tre giornate in fuga di fila per Richard Carapaz non fruttano all’ecuadoriano il successo personale, ma stavolta anche l’ultimo vincitore del Giro d’Italia può sorridere per quello che in molti ricorderanno ancora a lungo come uno degli arrivi più romantici della storia del Tour. Una fuga che si è ridotta ai due compagni di squadra Carapaz e Kwiatkowski, capaci di scrollarsi di dosso Pello Bilbao nel tratto più duro del GPM di hors categorie del Montee du Plateau des Glieres e di andare da soli fino al traguardo. I due hanno rinunciato alla volata e si sono abbracciati a pochi metri dalla linea dell’arrivo, lasciando quasi che fosse il caso – ma è difficile da credere – a stabilire il vincitore di giornata. Meritavano entrambi di alzare le braccia al cielo, per pochi centimetri al fotofinish è il polacco a transitare per primo mettendo la propria firma su questa edizione numero 107 della Grande Boucle.
Al traguardo Kwiatkowski fa fatica a trattenere le emozioni in una giornata da ricordare per lo sport in generale: “Sono un corridore che ha avuto la fortuna di vincere tanto in carriera, non credevo di poter vivere una giornata così. E’ stato meraviglioso quel che abbiamo fatto, non pensavo che il ciclismo potesse regalarmi un arrivo del genere”. Alle spalle dei due poca lotta tra i big della classifica generale. Sul pericoloso sterrato posto però a diversi chilometri dell’arrivo timidi tentativi di Enric Mas e Tadej Pogacar, ma Primoz Roglic controlla ed è lui stesso in prima persona a tentare un vano allungo. In ogni caso, lo sloveno della Jumbo-Visma conserva la maglia gialla senza patemi d’animo con distacchi invariati sugli inseguitori (Pogacar secondo a 57″, Lopez terzo a 1’27”) e si avvicina alla vittoria di questo Tour: “Il team ha fatto un lavoro splendido, io ero con loro e dunque tutto sotto controllo anche oggi”. Domani in programma la diciannovesima tappa della corsa transalpina, la Bourg-en-Bresse – Champagnole, di 166,5 chilometri: si tratta di una frazione sostanzialmente pianeggiante che potrà sicuramente riservare un arrivo in volata dedicato ai velocisti ancora presenti nel gruppo.