VINO, SICILIA PRIMA REGIONE PER SUPERFICIE BIO

Si aggira, secondo una stima, intorno ai 5 milioni di ettolitri la produzione vinicola siciliana, corrispondenti al 10% della produzione nazionale. Una regione, la Sicilia, che si colloca al primo posto in Italia per superficie dedicata alla coltivazione biologica della vite, con oltre 35.900 ettari di vigne, pari al 34% della superficie nazionale. Sono alcuni dei dati emersi, a Palermo, nel corso di un forum di UniCredit relativo alle performance delle aziende vinicole siciliane e diffusi in vista di Sicilia en Primeur, l’anteprima annuale dei vini siciliani organizzata da Assovini Sicilia e in programma dal 6 al 10 maggio a Siracusa.

“Come ogni anno, la Sicilia del Vino svolge il ruolo di ambasciatrice attraverso i tesori della regione, per far conoscere ai giornalisti provenienti da tutto il mondo esempi di realtà produttive d’eccellenza e, novità di quest’anno, tutti i beni Unesco siciliani – commenta Alessio Planeta, Presidente di Assovini Sicilia -. I giornalisti, prima di convergere a Ortigia verranno infatti suddivisi in 8 gruppi, ciascuno dei quali visiterà una diversa zona della Sicilia, con le sue migliori realtà produttive e il principale bene Unesco che insiste sulla stessa area geografica. Siamo orgogliosi di pensare che questo evento ogni anno abbia il merito di rendere la Sicilia protagonista assoluta sulla stampa mondiale”.

La presentazione è stata l’occasione per discutere del settore del vino in Italia, grazie alla fotografia scattata dallo studio Industry Book 2019 che Unicredit conduce annualmente su tendenze, dinamiche competitive e prospettive di sviluppo del comparto vitivinicolo.
Sul fronte della qualità i vini siciliani si confermano al top: la gran parte del vino prodotto nella regione è costituita da vini Dop (28%) o Igp (54%). La conseguenza è l’ottima performance registrata dalla Regione in termini di valore economico generato dai vini certificati: la Sicilia, con 550 milioni, si piazza in quarta posizione, superata solo da Veneto, Toscana e Piemonte.

“L’edizione 2019 dell’Industry Book sul Vino – sottolinea Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit – conferma l’immagine del settore vitivinicolo della Sicilia come un comparto d’eccellenza non solo per l’economia regionale, ma anche in ambito nazionale. UniCredit è fortemente impegnata nell’offrire alle aziende vitivinicole siciliane soluzioni reali per rispondere ad ogni esigenza lungo tutta la filiera produttiva e per sostenerle nel loro percorso di crescita ed innovazione. Concedere credito è certamente importante ma oggi non è più sufficiente”.

“Con il nostro network internazionale – aggiunge Malandrino – siamo in grado di accompagnare le aziende vitivinicole all’estero, aiutarle a rafforzare il proprio business e ad inserirsi in nuovi mercati emergenti con ricerca di controparti, svolgere attività di formazione specialistica, fare accordi con player internazionali per il marketing online”.

In particolare, in Italia il settore del vino conta circa 2 mila imprese industriali e un fatturato di oltre 11 miliardi di euro. Lo studio di Unicredit mostra che nel 2018 le vendite mondiali di vino hanno superato i 30 miliardi di euro, in crescita dello 0.08% rispetto all’anno precedente. Nello specifico, la Sicilia esporta oltre il 65% in Europa (Germania, Stati Uniti e Regno Unito), il 19% in USA e l’8% in Asia.

“La Sicilia – dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca, Edy Bandiera – si conferma il territorio più vitale del Paese e la Regione italiana alla quale l’Ue assegna le maggiori risorse comunitarie per il comparto: oltre 55 milioni di euro, a testimonianza della capacità di spesa e di piena attuazione degli obiettivi prefissati dal Programma europeo. E’ con questi numeri che la Sicilia ha appena chiuso i battenti del Vinitaly 2019, registrando piena soddisfazione da parte di aziende, produttori e visitatori, oltre che una grande affluenza qualificata, segno che stiamo operando nella giusta direzione, in una perfetta sinergia tra pubblico e privato”.

Per il prossimo quinquennio si stima un fatturato mondiale del settore del vino in crescita dell’1,5% annuo, tale da superare nel 2023 i 350 miliardi di dollari. Anche per l’Italia l’outlook si conferma positivo, grazie alla domanda estera, più caute le stime per il mercato interno. A fare da traino, secondo lo studio di Unicredit, i mercanti più interessanti per l’Export di vino italiano nel 2020 saranno la Cina, il Canada e il Giappone per i vini fermi e per gli spumanti il Canada, gli Usa e la Cina.

 

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