PRESENTATO IL PROGETTO “PECCEI” SULLA SOSTENIBILITÀ

“L’Università di Bari si sta posizionando in maniera importante, in un quadro nazionale, tra le più attive nell’ambito della sostenibilità”. Lo ha detto in occasione della presentazione del progetto “PECCEI – Partenariato Euromediterraneo per la CirCular Economy e l’Innovazione” il referente scientifico per l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, il professore Giuseppe Pirlo.
Finanziata dal ministero dell’Istruzione, l’iniziativa intende favorire la crescita in sostenibilità di UniBa e del territorio pugliese, mettendo in atto interventi formativi, di ricerca e di terza missione e avviando la creazione di Knowledge for Sustainability HUB (KSH) diffusi, intesi come spazi informativi e di confronto indirizzati alle imprese, ai giovani italiani e stranieri presenti sul territorio pugliese e nei territori dell’Area Euromediterranea con cui l’Università di Bari ha già avviato percorsi, progetti, processi e iniziative comuni sul tema prioritario dell’economia circolare.

PECCEI – coordinato dal Centro per la Sostenibilità e dal Centro per l’Innovazione e la Creatività dell’Università degli Studi di Bari – quindi si propone di creare tre Knowledge Sustainability Hub sui temi dell’Economia Circolare in tre Paesi dell’Area Euromediterranea e in partenariato con altre Università; Formare 50 Sustainability Manager di Ateneo, in collaborazione con la Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS) e l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS); attivare occasioni di animazione territoriale sui temi di ambiente ed Economia Circolare.
“La sostenibilità – ha aggiunto il professore Pirlo – rappresenta l’unico modo per avere la proiezione di un futuro possibile, anche perché coinvolge tanti temi che vanno da quello dell’uso adeguato delle tecnologie, all’ambiente, all’economia. Quindi l’Università, che come quella di Bari è un mega ateneo e raccoglie molte anime, è il luogo privilegiato per discutere questi temi, perché quello che si sta scegliendo è un modello di futuro”.

“Non sappiamo con esattezza quello che è l’obiettivo finale, noi dobbiamo scegliere un nostro modello per sviluppare una sostenibilità adeguata a questo luogo. E’ una ricerca dunque. L’Università di Bari è impegnata in ambiti formativi, di ricerca e di trasferimento tecnologico nell’ambito della terza missione ed è anche bello che sia un azione fatta con particolare riferimento al bacino del Mediterraneo. E’ interessante in qualche modo, dunque, che l’Università diventi un’istituzione privilegiata per portare avanti i discorsi sulla sostenibilità” conclude.

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