A BARI IL RICORDO DEI DOCENTI VITTIME DI LEGGI RAZZIALI

 Ricordare i docenti e gli studenti dell’Università degli Studi di Bari che sono stati colpiti dalle leggi razziali. E’ la finalità con la quale oggi a Bari nell’Aula Magna ‘Aldo Cossu’ dell’Università si è celebrata la giornata di studi su ‘L’Università di Bari e le leggi antiebraiche: le storie interrotte dei docenti perseguitati’, che si inserisce nel programma delle celebrazioni promosse dalla conferenza dei Rettori per gli 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali in Italia (1938-2018). “Tutta l’Università italiana – ha detto il rettore, Antonio Uricchio – ha valutato e deciso di intraprendere un percorso per ricordare la drammatica esperienza delle leggi razziali e soprattutto onorare i docenti che sono perseguitati e per varie vicende non hanno più potuto continuare l’attività didattica nelle nostre università. Abbiamo celebrato a settembre a Pisa – ha ricordato – una giornata della memoria con tutti i rettori delle Università italiane, poi in ogni Ateneo – ha continuato – abbiamo assunto l’impegno di promuovere una riflessione, organizzando delle giornate dedicate ai docenti che nell’Ateneo hanno avuto questa triste vicenda delle leggi razziali”.

E proprio ai professori che hanno insegnato negli anni ’30 nell’Ateneo di Bari e che sono stati vittime dell’odio razziale, Ladislao Brull (chimico farmaceutico), Bruno Foà (economista), Renzo Fubini (economista) e Giorgio Tesoro (tributarista), il rettore ha intitolato alcune aule dell’Ateneo. “Anche il nostro Ateneo – ha spiegato Uricchio – è stato interessato dall’applicazione delle leggi razziali. Gli organi accademici – ha continuato – hanno resistito finché hanno potuto, prima di deliberare anche l’esclusione dall’attività del nostro Ateneo di alcuni docenti e altri prima ancora di essere colpiti dai provvedimenti di decadenza – ha spiegato – si sono spostati in altri Paesi. Oggi – ha sottolineato Uricchio – ricordiamo queste figure straordinarie di docenti che hanno illustrato l’attività del nostro Ateneo e hanno continuato ad avere un legame con il nostro Ateneo. Purtroppo uno di questi, Renzo Fubini – ha ricordato – è stato imprigionato ed è deceduto in un campo di concentramento. Altri invece come Foà e Tesoro – ha continuato – sono andati in America e hanno sempre continuato la loro attività nelle università americane, ma sentendo questo legame profondo con la nostra comunità accademica”.

“Il professor Tesoro – ha aggiunto Uricchio – è stato anche uno dei consulenti del piano Marshall e anche attraverso l’attività svolta all’interno degli aiuti umanitari per il nostro Paese ha contribuito – ha concluso – al sostegno della nostra terra e della nostra Università”. La manifestazione promossa dalla Crui, la Conferenza dei Rettori delle Università italiane è stata patrocinata anche dal Consolato Onorario d’Israele in Italia.

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