VITTORIA E TITOLO MONDIALE PER MARQUEZ A MOTEGI

Marc Marquez entra ancor più di diritto tra i grandi delle due ruote. Il primo match-ball gli basta e avanza: Andrea Dovizioso scivola in curva in prossimità dell’ultimo giro e il campione della Honda, a soli 25 anni, conquista il Gran Premio del Giappone, ottavo centro di una stagione da favola, e il suo settimo titolo mondiale, il quinto nella classe regina, affiancando così leggende come Mick Doohan, Valentino Rossi e Giacomo Agostini. Il forlivese della Ducati aveva l’onere di fare almeno slittare la festa iberica ma, proprio nel momento in cui il testa a testa entrava nella fase topica, ecco l’errore che stende il tappeto rosso a Marquez, che va a prendersi in tutta serenità il 69esimo Gp di una carriera già strepitosa, uno in più del suo connazionale Jorge Lorenzo, rimasto nei box per la frattura al posto rimediata dopo le cadute di Aragona e Thailandia. Lo spagnolo è iridato per la terza volta a Motegi e raggiunge il ‘livello 7′, come il videogame con cui brinda all’impresa. “Mi sento davvero bene, anche perche’ dopo Aragon iniziavo ad assaporare il titolo e pensavo potesse finire cosi’ – il commento a caldo di Marquez, che per un abbraccio troppo rude a Redding si fa uscire una spalla, subito ‘rimessa dentro’ dal fratello Alex – Ho colto l’occasione. Ho lavorato per tutto il week-end ed in gara ho seguito Dovizioso: come in Thailandia, ho provato ad attaccarlo nel finale perche’ avevo qualcosa in piu’. Mi spiace per lui perche’ meritava di essere  sul podio”. Dovizioso ringrazia e si complimenta: “Anche quest’anno ha strameritato. Non aveva una moto tale da distaccarmi di oltre 100 punti, la differenza l’hanno fatta lui e il team. E’ logico ci sia delusione, volevamo vincere a tutti i costi e potevamo farcela. Eravamo veloci, abbiamo fatto il passo noi e questo e’ positivo. La realta’ pero’ e’ che Marc ha tirato fuori qualcosa ed e’ stato li’ sino alla fine: in prova era veloce ma in gara e’ un’altra cosa, bisognerà studiarlo anche per il prossimo anno”. Sul podio si accomodano anche il britannico della Honda Cal Crutchlow e lo spagnolo della Suzuki Alex Rins, Valentino Rossi è invece quarto al termine di una gara di ‘alti e bassi’ della sua Yamaha, non all’altezza del suo blasone. Il pesarese precede lo spagnolo Alvaro Bautista (Ducati) e il francese Johann Zarco (Yamaha), rispettivamente quinto e sesto. Nona piazza per Danilo Petrucci (Ducati), Franco Morbidelli (Honda) e’ undicesimo. Caduta per Andrea Iannone (Suzuki). Colpo di scena nella moto2: la direzione di gara squalifica il francese Fabio Quartararo (MB Conveyors-Speed Up), primo sotto la bandiera a scacchi, a causa della pressione non regolamentare delle gomme (inferiore al minimo). Il successo va così a Francesco Bagnaia (SKY Racing Team VR46), che era giunto secondo e che ora ‘vede’ davvero il titolo, davanti a Lorenzo Baldassarri (Pons HP40) e al portoghese Miguel Oliveira (Red Bull Ktm Ajo); nono il suo compagno di scuderia Luca Marini. Nella Moto3, terza vittoria  stagionale di Marco Bezzecchi. Il numero 12 del team Redox PruestelGP conduce una gara tutta all’attacco dopo la partenza dalla prima fila e in classifica iridata si porta a -1 dallo spagnolo Jorge Martin (Del Conca Gresini), fuori per una caduta. Seconda piazza per Lorenzo Dalla Porta (Leopard Racing), terzo il sudafricano Darryn Binder (Red Bull Ktm Ajo), che soffia il podio ad un altro italiano, Dennis Foggia (Sky Racing Team VR46), alla fine quarto. Out Fabio Di Giannantonio, che dopo una brutta caduta (possibile trauma cranico) vede allungare il duo di testa e ridursi le sue speranze di conquista del titolo. Brutta scivolata anche per Niccolo’ Antonelli (Sic58 Squadra Corse), che rimedia una frattura al piede sinistro.
(ITALPRESS).

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