VETTEL TRIONFA IN CANADA E RITROVA TESTA MONDIALE

Montreal torna a tingersi di rosso. Dopo un’attesa lunga 14 anni, la Ferrari sale di nuovo gradino più alto del Gran Premio di Canada e lo fa con un Sebastian Vettel ai limiti della perfezione: partito dalla pole, il tedesco prende subito la testa della gara e non la molla più, conquistando il terzo successo stagionale, il 50esimo della carriera. E complice un Lewis Hamilton lontano parente del campione che da tre anni dettava legge sulla pista canadese, il ferrarista ritrova anche la vetta del Mondiale, sebbene con un solo punto di vantaggio, 121 contro 120. Un fine settimana perfetto per Vettel e la sua Rossa che sul circuito intitolato a Gilles Villeneuve (poco prima della gara il figlio Jacques ha portato in pista la vecchia Ferrari del padre) tornano sulla strada verso il titolo che nelle ultime settimana sembrava smarrita. “So quanto significa questo circuito per la Ferrari e fare una gara come quella di oggi è incredibile – confessa il tedesco – Era un lunghissimo periodo che la Ferrari non vinceva qua, la macchina è stata fantastica, con la nuova power unit abbiamo fatto un bel passo avanti. Il Mondiale? La strada è ancora lunga, è importante prendere tutti i punti possibili ma oggi era più importante vincere, per Gilles, per tutti i ferraristi qui e a casa”.

Vettel, come detto, stavolta sfrutta al meglio la pole conquistata in qualifica, scatta bene e resta davanti a Bottas che si difende con successo dall’attacco di Verstappen mentre Raikkonen si fa superare da Ricciardo. Ma il primo giro nemmeno si completa che è subito safety car, colpa di un contatto fra Stroll e Hartley che mette fuori causa entrambi. Una notizia buona per le Red Bull, partite con la hypersoft, la mescola più morbida messa a disposizione da Pirelli, meno sulla Ferrari. Ma solo sulla carta perchè Vettel mette la sua Rossa al galoppo e a suon di giri veloci, sotto l’1’16”, inizia ad allungare. Dopo 17 tornate comincia il valzer delle soste inaugurato da Verstappen ed Hamilton ma il leader del Mondiale commette una sbavatura all’uscita dai box e un giro dopo Ricciardo, montate le supersoft, riesce a soffiargli la posizione. Lo scherzetto quasi riesce pure a Raikkonen, mentre davanti la Ferrari decide di ‘marcare a uomo’ la Mercedes: dentro Bottas, un giro dopo è il turno di Vettel, che resta saldamente al comando. Le posizioni restano cristallizzate fino alla fine, col tedesco che esulta sotto la bandiera a scacchi davanti a Bottas e Verstappen, mentre Hamilton chiude quinto, fra Ricciardo e Raikkonen.

Il pilota anglo-caraibico si sveglia solo nel finale ma non basta nè a superare l’australiano della Red Bull, nè a riscattare una prova anonima, complice forse quella perdita di potenza di cui si è lamentato nel corso della gara: ma ora tocca a lui inseguire. “Sebastian ha guidato molto bene ma ha avuto una grande macchina – tiene i piedi per terra Maurizio Arrivabene – Il campionato è lungo, stiamo calmi e tranquilli e poi continuiamo a spingere e a fare le cose seriamente. La Ferrari non vinceva a Montreal dal 2004? Non ci sono piste benedette o maledette ma piste dove devi vincere, punto. Le statistiche servono a scrivere i libri di storia, noi dobbiamo andare avanti e scrivere qualcosa di bello se possiamo e vogliamo. E tutti noi lo vogliamo”. A punti le Renault di Hulkenberg e Sainz, splendido decimo posto per Leclerc con l’Alfa Romeo Sauber, altra giornata storta per Fernando Alonso, la cui gara si chiude con largo anticipo per un problema agli scarichi. Ora due settimane di sosta prima di ripartire dalla Francia.
(ITALPRESS).

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