VENTURA “DELUSO E TRADITO, ORA VOGLIO RIPARTIRE”

Mg Milano 13/11/2017 - spareggio qualificazione Mondiali Russia 2018 / Italia-Svezia / foto Matteo Gribaudi/Image Sportnella foto: Gian Piero Ventura

“Deluso, arrabbiato e tradito, ma guardo avanti: ho voglia di far parlare il campo”. Questo lo stato d’animo di Gian Piero Ventura, ex commissario tecnico della Nazionale azzurra, licenziato dopo la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia. Dopo la prima intervista rilasciata a “Che tempo che fa”, l’ex ct torna a parlare e ai microfoni di Radio Crc torna sul fallimento della sua avventura sulla panchina dell’Italia. “Deluso, arrabbiato o tradito? La mia figura la associo a tutti e tre gli aggettivi, ma non voglio argomentare per non scendere nei dettagli. Al momento vorrei evitare, poi ci sarà tempo e modo, ma il mio obiettivo è riprendermi quello che ho lasciato – spiega Ventura -. Ho vissuto 30 anni di calcio in maniera corretta e professionale raggiungendo risultati sportivi ed economici per cui vorrei semplicemente riprendere a fare ciò che so fare. Ho tanta voglia di tornare ad allenare, ma non allenerò mai più una Nazionale. Non vivere la squadra tutti i giorni non è il mio lavoro: io devo stare sul campo, prendere giovani e farli diventare importanti, lavorare giorno per giorno con tutto il gruppo, è questo il mio lavoro”. Ventura nei giorni scorsdi ha ammesso le sue responsabilità, sa di aver sbagliato qualcosa ma sottolinea: “In uno sport di squadra non c’è mai una persona che da sola riesce a vincere e se non vince da sola, non può neppure perdere da sola. Però, non entro in questi discorsi, dico solo che spero di far parte del prossimo campionato. Con mia grande sorpresa, ho avuto più di un contatto con squadre di Serie A, ma non mi posso permettere di sbagliare. Dico però che ho una grande voglia di rimettermi in gioco e rispondere non a parole, ma sul campo”.
“Spero che la mia vacanza finisca presto”, ha aggiunto Ventura che commenta anche la stagione appena conclusa. “Questo campionato mi è piaciuto perché per la prima volta la lotta è stata aperta fino alla fine per lo scudetto, per la Champions, per l’Europa League e per la retrocessione. La serie A è stata di una competitività incredibile e per questo il campionato più affascinante dell’ultimo decennio”. Intanto il Napoli ha riportato in Italia un grande allenatore. “Prendendo Ancelotti, De Laurentiis ha voluto dare uno scossone al campionato. Ha lanciato un messaggio dicendo che non si accontenta più di giocare bene e arrivare secondo, adesso vuole vincere. Poi però, dopo i messaggi lanciati devono esserci i fatti e quindi una campagna acquisti importante che permetta all’allenatore di vincere lo scudetto. L’obiettivo del Napoli non deve essere più entrare in Champions, ma vincere lo scudetto. Quando si dice che bisogna abituarsi a vincere, in realtà c’è un fondo di verità. Il Napoli quest’anno ha perso due partite dovute alle vittorie della Juventus: contro la Roma e contro la Fiorentina. Il risultato della Juve ha inciso sull’aspetto psicologico della squadra ed è qui che il Napoli deve fare un altro piccolo passo avanti”. Lui l’ambiente partenopeo lo conosce bene. “Quando allenavo il Napoli eravamo all’inizio della costruzione della squadra, ma in breve tempo il club ha fatto una crescita esponenziale e vanno fatti i complimenti alla società. Ora, manca la ciliegina: vincere qualcosa per raccogliere tutto quanto seminato in questi anni.
Con Ancelotti, De Laurentiis ha lanciato un messaggio alla squadra, alla città, al campionato e vanno fatti i complimenti al presidente del Napoli che è diventato importante nel panorama calcistico”.
(ITALPRESS).

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