UNDICESIMO TRIONFO DI NADAL AL ROLAND GARROS

Imbattibile. Rafael Nadal, almeno sulla terra battuta, non ha rivali. Il fuoriclasse spagnolo si è confermato campione al Roland Garros, conservando così anche lo scettro di numero 1 del mondo e tenendosi dietro il grande rivale di sempre, Roger Federer: 6-4 6-3 6-2 il punteggio dell’atto conclusivo sul “Philippe Chatrier” contro l’austriaco Dominic Thiem, numero 8 del ranking Atp e settima testa di serie, durato due ore e 42 minuti, non così lontano in termini numerici dal 6-3 6-4 6-0 con cui il fuoriclasse spagnolo si era aggiudicato la semifinale dodici mesi fa sullo stesso campo. Il mancino di Manacor ha così trionfato per l’11esima volta a Parigi (2005-2008, 2010-2014 e 2017 le altre vittorie) eguagliando il record assoluto di affermazioni in uno stesso Slam detenuto da Margaret Smith, 11 volte a segno in Australia tra 1960 e 1973, così da mettere in bacheca il suo 17esimo Major in 24 finali a livello Slam (secondo solo ai 20 titoli di King Roger Federer). Davvero un regalo speciale per il 32esimo compleanno, caduto domenica scorsa. E i numeri che accompagnano il “re della terra” sono qualcosa di straordinario e fanno sempre più impressione: sono diventati 57 i trofei conquistati sul “rosso” (record) dei 79 complessivi, su 115 finali disputate, 415 incontri vinti a fronte di 36 sconfitte su tale superficie, sulla quale ha incamerato 111 dei 113 match giocati al meglio dei cinque set (gli unici due ko proprio a Parigi negli ottavi del 2009 contro Robin Soderling e nei quarti del 2015 contro Novak Djokovic), con 903 match vinti nel circuito Atp (237 dei quali nei Major e 86 al Roland Garros). E in questa stagione, nella quale si è dovuto ritirare per l’infortunio alla gamba destra dagli Australian Open saltando poi Acapulco, Indian Wells e Miami (in pratica tutto lo swing primaverile oltre Oceano), Nadal ha inanellato 26 successi sulla terra (compresi i due in Davis) aggiungendo altri 4 titoli alla sua ricchissima collezione (Monte Carlo, Barcellona e Roma i tre precedenti) a fronte dell’unica sconfitta rimediata nei quarti di Madrid proprio per mano di Thiem, l’unico capace di batterlo sulla terra anche lo scorso anno (in quel caso nei quarti degli Internazionali d’Italia a Roma). Nadal ha centrato la terza prestigiosa ‘Undecima’ vincente, dopo quelle di Monte Carlo e Barcellona, lasciando per strada appena un set, quello di apertura nei quarti contro l’argentino Diego Schwartman, che ha interrotto a quota 37 la striscia record di set vinti consecutivamente sui campi parigini (non ne perdeva uno dai quarti 2015, il primo del match contro Novak Djokovic) fallendo il possibile sorpasso al primato di Bjorn Borg, di 41 set messi in fila all’ombra della Tour Eiffel nel periodo 1979-81. Restano dunque 10 i titoli nel circuito maggiore per Thiem in 17 finali in carriera, la prima per lui in un Major, dopo aver interrotto in semifinale la favola di Marco Cecchinato. Con 35 match vinti (a fronte di 9 ko) l’austriaco è il giocatore con più successi nel 2018, anno in cui ha fatto centro a Buenos Aires e Lione, subito prima di Parigi, cedendo invece in finale nel “1000” di Madrid a Sascha Zverev, col quale si è preso la rivincita nei quarti di questo torneo. Però ci riproverà ad alzare la Coppa dei Moschettieri Thiem, da lunedì al settimo posto nel ranking mondiale, e il futuro gioca a suo favore, facendo tesoro di quelle esperienze. Il decimo incrocio fra i due (appena tre le affermazioni dell’austriaco, l’ultima in ordine di tempo nei quarti del “1000” di Madrid il mese scorso) ha impiegato davvero pochissimo ad entrare nel vivo, con un Nadal a gettare in campo subito grande personalità e aggressività, comandando gli scambi da fondo e raccogliendo i primi sei punti dell’incontro, anche con discese a rete e palle corte. Logica conseguenza il break da parte dello spagnolo già al secondo game, a cui ha fatto da contraltare l’immediato contro-break dell’austriaco, grazie a un paio di accelerazioni vincenti di diritto (1-2), con successivo aggancio nonostante due doppi falli (fronteggiando ancora una chance di break). Altre due pericolose palle break Thiem ha salvato nel sesto, lottatissimo, gioco (20 punti) per cogliere il 3 pari, tenendo poi facilmente il turno seguente grazie a una buona varietà di servizi. Colpo su colpo, i due protagonisti hanno prodotto l’intensità massima, però sul 5-4 in favore di ‘Rafa’ il 24enne di Wiener Neustadt ha conosciuto un passaggio a vuoto fatale per consegnare il 6-4 allo spagnolo, rovinando in tre minuti quanto di buono costruito nei 54 precedenti. Il vantaggio ha dato ulteriore carica al campione spagnolo, che su questa superficie copre il campo come nessuno al mondo ha mai fatto. L’austriaco ha spinto per quanto possibile, sventando tre palle break, ma ha commesso doppio fallo sul vantaggio interno e ha finito per cedere la battuta (0-2) di fronte a un rivale che ha eretto un muro. Rafa ha consolidato il margine (3-0), issandosi poi 4-1 recuperando dallo 0-30. Il pupillo di Gunther Bresnik ha dato fondo a tutte le sue energie tecnico-tattiche in un palpitante settimo game, procurandosi un’opportunità per il contro-break, annullata però dal mancino di Manacor, salito poi 5-2. E senza concedere ulteriori chance a Thiem il numero uno del mondo ha incamerato anche la seconda frazione (6-3). Il boyfriend di Kiki Mladenovic ha rischiato di trovarsi sotto già in apertura di terza frazione, cancellando quattro palle break, di cui tre consecutive (0-40), per essere per la prima volta davanti nello score. Illusione durata assai poco, visto che Thiem, pur tirando i colpi a tutto braccio, è stato costretto a cedere la battuta nel terzo game (1-2), dopo aver mancato due occasioni per tenere il proprio turno. Ad accrescere il pathos è stato un improvviso irrigidimento del dito medio della mano sinistra di Nadal dopo un servizio, con richiesta del fisioterapista, che ha però invitato lo spagnolo a proseguire trattandosi di un crampo, situazione per la quale da regolamento non sono possibili trattamenti. Non ne ha risentito il campione iberico, gestendo con lucidità la situazione è volato 5-2 con un doppio break, con il cuore Thiem (6 ace per lui, tutti da destra al centro) ha salvato 4 match point, ma al quinto (risposta fuori) ha dovuto alzare bandiera bianca di fronte al “re del rosso”.
(ITALPRESS).

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