SCARSO “MONDIALI NON BUONI MA FIDUCIA PER TOKYO”

Otto medaglie, con un argento e sette bronzi, e cinque squadre su sei nelle prime quattro, significa essere competitivi al massimo livello. Tanto da riuscire anche a “digerire” un mondiale senza ori, che la scherma italiana non vedeva da 32 anni (Losanna 1987). Inoltre, delle sei squadre nazionali, ben cinque hanno raggiunto le semifinali chiudendo tra le prime quattro, ed in quattro sono salite sul podio. “Non è stato un Mondiale positivo” il commento del presidente Fis Giorgio Scarso e del capo delegazione, Paolo Azzi. “Ma non è tutto da buttare, anzi ci sono anche note positive, ma di certo quando conquisti otto medaglie, ma sei a metà del medagliere perché non puoi vantare nemmeno un oro, non puoi di certo nascondere il rammarico. Non siamo arrivati pronti sul piano della condizione, ma gli errori sono utili per attuare dei correttivi e migliorare ancora. Assieme ai ct analizzeremo quanto di positivo e quanto di negativo è emerso sulle pedane di Budapest e porremo le basi per la nuova stagione che ci condurrà a Tokyo”. Proprio dall’orizzonte olimpico iniziano le note positive. “Torniamo da Budapest con tutte e sei le squadre che, nel ranking virtuale di qualificazione olimpica, occupano dei posti che ad oggi garantirebbero il pass per i Giochi. E’ ancora presto per festeggiare ma il Mondiale è un ottimo punto di partenza e soprattutto infonde fiducia”.
Le note positive sono anche relative agli esordienti: su tutti Federica Isola. “Era la più piccola della nostra delegazione ma in pedana, nella gara a squadre, ha sfoderato grinta e carattere da atleta esperta. Complessivamente la prova delle spadiste è stata ad altissimo livello, così come quella di Andrea Santarelli e Luca Curatoli nell’individuale. Ma, anche chi non è arrivato sul podio, sappiamo che ha dato il meglio. E’ chiaro che ci sono atleti con delle potenzialità straordinarie e che possono puntare a ben altro rispetto a quanto conquistato qui ed anche su questo si avvieranno delle analisi e dei confronti con i Commissari tecnici”. Infine il ringraziamento corale a quanti hanno composto una delegazione che ha portato un bottino complessivo di otto medaglie. “In una scherma che cambia i suoi scenari internazionali ed in un panorama sul quale si affacciano sempre nuovi Paesi, l’Italia continua ad esserci ed ad avere un suo ruolo importante. Il merito è del sistema scherma italiano, ad iniziare dagli atleti che salgono in pedana, ai loro tecnici ed alle loro società e gruppi sportivi”.
“Ma loro sono la punta di un iceberg fatto da staff tecnici delle Nazionali, dallo staff medico e fisioterapico, da tecnici delle armi ed accompagnatori, che lavorano all’unisono verso il raggiungimento degli obiettivi comuni. Ecco perché a conclusione di questo Mondiale il ringraziamento va a tutti gli atleti, ma anche ai Commissari tecnici, ai maestri, allo staff medico ed a quanti hanno dato il loro supporto”.


(ITALPRESS).

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