SALAH CONDANNA IL NAPOLI, AGLI OTTAVI VA IL LIVERPOOL

Il Napoli saluta la Champions e da febbraio tornerà in campo in Europa League. Il Liverpool doveva vincere 1-0 per garantirsi il passaggio del turno e così è stato: l’ha decisa Salah, con una magia al 34′, anche se nell’occasione Ospina e Mario Rui ci hanno messo del proprio. Ma quel miracolo di Alisson su Milik al 92′ tormenterà a lungo i sonni dei partenopei. Il Napoli esce di scena a testa alta ma con tante recriminazioni. Da quello 0-0 di Belgrado alla vittoria sfumata in extremis col Psg, passando per le chance sprecate all’andata con gli stessi Reds, che stasera hanno però meritato: tre vittorie nel girone, tutte e tre ad Anfield, stadio che davvero si conferma l’undicesimo uomo in campo.

Ancelotti aveva deciso di giocarsela con lo stesso undici capace di imbrigliare i Reds al San Paolo lo scorso 3 ottobre, con Maksimovic basso a destra, Callejon e Ruiz larghi sulla linea di centrocampo e l’unica novità rappresentata da Mertens al posto di Milik al fianco di Insigne. Una scelta che nei minuti iniziali paga perchè il Napoli, aggressivo e corto, impedisce al Liverpool di sprigionare la sua forza esplosiva. I partenopei, anzi, si fanno quasi ingolosire dalla possibilità di spingersi più avanti ma così facendo prestano il fianco alle terribili ripartenze dei Reds e al 7′ Salah grazia Ospina, controllando male sul traversone di Robertons, a tu per tu col portiere colombiano. È la scintilla che accende definitivamente la gara: botta di Hamsik da fuori alta di un soffio, colpo di testa di Milner alto sopra la traversa nel giro di un minuto. Il Liverpool – Lovren recuperato solo per la panchina e Matip al fianco di Van Dijk, Henderson di nuovo in mezzo e Manè completamente ristabilito nel tridente con Firmino e Salah – inizia ad alzare il ritmo e l’undici di Ancelotti, che ora fa fatica a palleggiare, rincula. La bandierina del guardalinee strozza in gola l’urlo di gioia dei 50 mila di Anfield al gol di Manè ma nel muro azzurro si avverte qualche crepa (almeno un paio i palloni sanguinosi persi da Hamsik) sebbene Koulibaly sia nella sua versione monstre e riesca sempre a metterci una pezza. Ma al 34′ il senegalese non può nulla quando Salah aggira Mario Rui lasciandolo sul posto e, da posizione defilata, lascia partire una via di mezzo fra un tiro e un cross che beffa un Ospina non comunque esente da colpe. Il Napoli prova a rialzare subito la testa, Fabian Ruiz la mette in mezzo dalla sinistra ma nessuno interviene e in generale la squadra di Ancelotti manca nell’ultimo passaggio perchè qualcosa il Liverpool la concede.

L’avvio di ripresa dei partenopei è più timido e un Salah indemoniato, complice una leggerezza di Mario Rui, quasi fa 2-0. La squadra di Klopp, quando combina in velocità, è una macchina da guerra e per Hamsik e compagni è dura controbattere. E davanti a un Liverpool che col passare dei minuti arriva con più facilità al tiro, Ancelotti gioca le sue carte in pochi minuti: dentro in rapida successione Zielinski, Milik e Ghoulam, fuori Ruiz, Mertens e Mario Rui. Forze fresche, nuova energia per il Napoli e solo un provvidenziale anticipo di Van Dijk impedisce a Milik di battere a rete. Gli azzurri rischiano il tutto per tutto e dietro un monumentale Ospina tiene a galla i suoi, prima con un doppio miracolo su Salah e poi opponendosi a Manè. Il finale è senza respiro. Van Dijk calcia male sugli sviluppi di una punzione, Callejon spara alto da ottima posizione, poi incredibile errore di Manè che mette a lato a due passi da Ospina. Poi la grande chance di Milik che, al 92′, solo davanti alla porta degli inglesi viene murato da Alisson. Passa il Liverpool, al Napoli restano i rimpianti.

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