QUADARELLA ANCORA SUL PODIO AI MONDIALI

Simona Quadarella sfiora l’impresa ai Mondiali di Gwangju e conquista un meraviglioso argento negli 800 stile libero tenendo testa alla campionessa di tutto Katie Ledecky, che si impone in 8’13″58 contro 8’14″99. Ovviamente record italiano, 1″46 più basso del precedente nuotato per il titolo continentale a Glasgow che ha reso la 20enne romana reginetta d’Europa e del mezzofondo (tris 400-800-1500). La campionessa mondiale dei 1500 (già bronzo a Budapest due anni fa) sfodera una prestazione ricca di consapevolezza e determinazione; attacca senza paura e supera la 22enne americana imbattuta sulla distanza dalle Olimpiadi del 2012 ai 450 metri (4’36″33 contro 4’36″42 con una vasca da 30″95 contro 31″52). L’azzurra, tesserata per Fiamme Rosse e Circolo Canottieri Aniene, difende il primo posto fino ai 750 metri (7’44″21 contro 7’44″39) cedendo centesimi importanti in virata e recuperando in nuotata. Però negli ultimi 50 viene staccata inesorabilmente (29″19! contro 30″78). “Fosse stato un altro tipo di gara mi sarei accontentata di più. Avere assaporato l’oro in questo modo e non essere riuscita a prenderlo lascia amarezza, diciamo che ci ho creduto tantissimo – racconta l’azzurra allenata da Christian Minotti – C’è un po’ di rammarico per il risultato, ma non per la prestazione. Ho dato l’anima. Ho dato tutto. Non ne avevo più. Siamo al top. Mi sembra assurdo di aver tenuto testa ad un’atleta del genere. Magari non era al massimo della forma. Però essere stata lì, davanti, è stato emozionante. Pensavo fosse imbattibile, invece no. Qui ho avuto la consapevolezza che posso batterla e mi deve aiutare la prossima stagione per arrivare alle Olimpiadi credendoci ancora di più”. Al terzo posto, mai in gara per i primi due, l’australiana Ariarne Titmus, che ha sconfito Ledecky nei 400 e perso da Federica Pellegrini nei 200. La 18enne della Tasmania copre la distanza in 8’15″70 (4’07″75). La vice campionessa mondiale dei 1500, la tedesca Sarah Kohler è quarta in 8’16″43; la statunitense Leah Smith, bronzo in carica, è quinta in 8’17″10. Con questo podio Quadarella diventa la terza atleta italiana pluri-medagliata nella stessa rassegna iridata dopo Novella Calligaris, oro negli 800, bronzo nei 400 stile libero e nei 400 misti a Belgrado nel 1973, e Federica Pellegrini, autrice delle doppiette d’oro nei 200 e 400 stile libero a Roma 2009 e Shanghai 2011. La medaglia sfuma per 5 centesimi. Margherita Panziera è quarta nella finale dei 200 dorso in 2’06″67 alle spalle della canadese Kylie Masse che chiude in 2’06″62 il podio completato dalla campionessa statunitense Regan Smith, che domina in 2’03″69, seguita dall’australiana Kaylee McKeown in 2’06″26. Che la 17enne del Minnesota Smith fosse fuori portata per tutte si era capito dopo il record del mondo stampato in semifinale in 2’03″35 (passaggio 1’00″37) ed era anche presumibile che per salire sul podio sarebbe stato necessario avvicinare il record italiano di 2’05″72 che la campionessa europea aveva stabilito il 6 aprile scorso agli assoluti di Riccione. Purtroppo non ci è riuscita e resta rammarico perché sarebbe bastato nuotare il crono delle semifinali per la medaglia ex aequo con la nordamericana campionessa dei 100. Forse è stato determinante il passaggio meno brillante (1’01″74 contro 1’02″08). “Probabilmente ero un po’ troppo tesa. Sono partita col freno a mano per paura di non averne dopo – spiega la 23enne trevigiana di Montebelluna allenata a Roma da Gianluca Belfiore – Avrei dovuto scendere il passaggio almeno di otto decimi e sarebbe venuta fuori un’altra gara. Forse sono stata condizionata da Katinka (l’ungherese Hosszu, vice campionessa olimpica e bronzo mondiale, che ha vinto il quarto oro consecutivo nei 200 misti), che pensavo passasse più forte (1’02″99, poi ottava in 2’10″08). Perdo la medaglia per cinque centesimi. Brucia. Ci sono rimasta male. La medaglia era alla portata. Purtroppo ho sbagliato gara – prosegue l’azzurra tesserata per Fiamme Oro e CC Aniene – Adesso devo resettare. Restare concentrata perché domenica c’è la staffetta e poi si penserà alla stagione olimpica con questa esperienza in più”. Benedetta Pilato e Martina Carraro si qualificano alla finale dei 50 rana rispettivamente col terzo tempo di 30″17 e col quarto e primato personale di 30″23. Avanti a loro le esperte e favorite: la 22enne statunitense Lilly King (campionessa in carica e  primatista mondiale in 29″40, nonché iridata e olimpica nei 100) in 29″84 e la 27enne russa Yuliya Efimova (vice campionessa mondiale e campionessa europea, sul podio iridato della specialità dal 2009 e a Gwangju già oro nei 200 e argento nei 100) in 30″12. Poi c’è la 30enne giamaicana Alia Atkinson (vice campionessa mondiale a Kazan nel 2015), quinta in 30″61. “Sapevo che sarebbe stato difficile migliorare il tempo delle batterie perché mi sono accorta di nuotare meglio di mattina. Però va bene così – racconta Pilato, 14enne tarantina allenata da Vito D’Onghia per la Fimco Sport – Sono entrata col terzo tempo, Martina col quarto. Considero King ed Efimova di un altro livello. Gareggiare con tutto questo pubblico, con campionesse più grandi di me è da stimolo e trasmette tantissima adrenalina ed emozioni molto forti”, conclude la campionessa europea juniores che in batteria ha infranto il muro dei 30 secondi portando il record italiano sul 29″98, 15 centesimi meglio di quello precedente che aveva stabilito al Sette Colli il 22 giugno scorso. Soddisfatta anche Carraro. “Sono molto contenta perché nel 50 non è facile migliorarsi ogni turno di gara – sottolinea la 26enne genovese, già bronzo nei 100, che in batteria aveva abbassato sul 30″23 il personale da 30″38 – Mi sto divertendo molto in questo mondiale. Sembra facile quando arrivano i risultati, ma prima no. Mi diverte stare in questo ambiente. Mi piace essere tra le prime, giocarmela. E’ proprio una figata – continua la ranista di Fiamme Azzurre e Azzurra 91, allenata dal 2018 dal tecnico Cesare Casella a Imola insieme al compagno Fabio Scozzoli, prima ranista italiana su un podio mondiale – Sicuramente la presenza di Benedetta è uno stimolo, ma per me è un’avversaria come un’altra. Anche con Arianna Castiglioni. Siamo italiane, ci conosciamo e fa sempre piacere quando vi è un risultato positivo di una compagna, però in vasca siamo avversarie. Sarà una finale combattuta e aperta. Secondo me chi ripeterà questi tempi andrà sul podio”, conclude l’azzurra che proprio a Gwangju conquistò il bronzo nei 50 rana alle Universiadi del 2015 prima di esplodere la scorsa stagione con l’argento ai Giochi del Mediterraneo e il bronzo ai mondiali in vasca corta nella breve distanza diventando, peraltro, la prima italiana a nuotarla sotto i 30 secondi (29″59). Gli Stati Uniti, infine, si aggiudicano la medaglia d’oro nella finale della staffetta mista 4×100 stile libero. La formazione americana, con il nuovo record del mondo di 3’19″40, precedono l’Australia, argento in 3’19″97, e la Francia, bronzo in 3’22″11. Ottava l’Italia (Frigo, Miressi, Bianchi e Pellegrini ultima frazionista) con 3’25″58.

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