MARIELLA SCIREA “VIOLENZA BRUTALE, ORA PUGNO DURO”

“Gaetano avrà perdonato, io no. Ho avuto un forte dolore al cuore, è stato un fulmine a ciel sereno e non me lo aspettavo, sapendo quanto sia amato dai suoi tifosi juventini e anche da altri nel mondo, come giocatore e come uomo”. Mariella Scirea, vedova del compianto Gaetano, commenta così, ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’, su Rai RadioUno, le scritte offensive nei riguardi dell’ex capitano della Juventus apparse poco prima dell’anticipo giocato dai bianconeri sul campo della Fiorentina. “E’ stata una violenza brutale, ne’ io e la mia famiglia meritavamo una cosa di questo del genere – prosegue la signora Scirea – Viviamo in una società in cui tutto è concesso ma stavolta non mi piace far finta di nulla, queste persone cominciano a essere tante e dovrebbero essere presi dei provvedimenti, non solo un Daspo, ma più drastici, per dare un segnale forte”. “Resta dell’amarezza quando vedi che non succede nulla – aggiunge Mariella Scirea – Frequento molto gli stadi e succede dovunque. Sono dei cretini analfabeti, non sapevano nemmeno come si scriveva Scirea, ma non così giovani come volevano farsi passare. Noi perbene ci sentiamo indifesi, le regole esistono ma sono disattese: quando si da’ campo libero a queste persone è un segnale non bello alle persone che crescono, lo stadio è diventata un’area protetta dove si può fare e dire tutto”. Qualora dovesse incontrare gli autori di queste scritte infamanti, “li guarderei negli occhi senza dire nulla. Queste  persone hanno la capacità di essere dei leoni in compagnia e dei conigli da soli. Mi renderei conto che sono dei ragazzi sbandati e cinici, così come ci riduce la società in cui viviamo”. “Sono convinta che questa scritta non sia stata fatta contro Gaetano ma che si volesse colpire la Juve nella sua parte migliore, e cioè nella memoria sua e dei 39 morti dell’Haysel. Non ce l’ho con i veri tifosi della Fiorentina o di altre squadre, bisogna distinguere tra la buona tifoseria e quella becera, e questo spetta a chi gestisce il calcio nazionale. Chi ha fatto queste cose non è tranquillo a casa a mangiare pop corn, la Questura sta facendo passi avanti e si sentono braccati. Bisogna denunciarli – conclude la signora Scirea – A forza di nascondere queste cose non si fa il bene del calcio”.
(ITALPRESS).

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