MALAGÒ “CHANCE PER GIOCHI 2026? 50%, SIAMO CREDIBILI”

“Mi sembra che anche il governo ci tenga e a questo punto bisogna tutti remare nella stessa direzione. Dopo diverse incomprensioni iniziali siamo arrivati a un punto in cui sarebbe bello non perdere”. Giovanni Malagò, presidente del Coni ospite a “Un giorno da pecora” su RadioUno, si dice fiducioso nell’appoggio dell’Esecutivo alla candidatura di Milano-Cortina per le Olimpiadi invernali del 2026. “Salvini e Giorgetti allineati su questo progetto? Moltissimo. Il Movimento Cinque Stelle? È al governo e c’è la lettera del premier Conte che ha dato tutte le garanzie necessarie. Si è trovata condivisione”. Sulle chance italiane, Malagò però non si sbilancia: “50%. Come voteranno i francesi? Normalmente le persone di sport dovrebbero esprimersi secondo le logiche dello sport e non della politica”, il riferimento ai delicati rapporti diplomatici sull’asse Roma-Parigi. Il fatto che la Svezia non abbia mai ospitato le Olimpiadi invernali potrebbe penalizzare l’Italia “ma ogni dossier ha punti di forza e criticità e noi siamo molto credibili sotto tanti punti di vista”. Un tatuaggio a cinque cerchi in caso di successo, però, è da escludere: “E’ giusto che se lo facciano gli atleti”.

Capitolo Coni. “Con Giorgetti stiamo parlando quotidianamente di cose operative, siamo in una fase di dialogo più costruttivo e propositivo che mai, c’è buona condivisione su tutto”, prosegue Malagò a proposito della recente riforma voluta dal governo. “Ma non è una riforma, è un articolo inserito nella Finanziaria – precisa Malagò – Ora ci sono i decreti attuativi e questi aspetti sono fondamentali”. Sulla possibilità di fermare le partite in caso di buu razzisti, “se parlassi da semplice cittadino, da tifoso, andrebbe fatto. Ma ci sono delle regole e un protocollo che prevede un richiamo, uno stop temporaneo e poi una terza situazione che dipende da chi ha oneri e onori dell’ordine pubblico”. Infine una battuta sui vicepremier Salvini e Di Maio: “In che sport li vedrei bene? Hanno impressionantemente energie, sono dei combattenti. Li vedo più in sport di resistenza, di caparbietà come il ciclismo, il fondo, la maratona, il canottaggio”.

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