IL NAPOLI NON PASSA, A BELGRADO FINISCE 0-0

Sarà stato l’effetto Marakana, ma alla fine un Napoli sicuramente superiore porta a casa soltanto un punto da Belgrado. Non è poco, ma soprattutto non è tanto se le altre due squadre del girone si chiamano Psg e Liverpool. Finisce 0-0 in Serbia e gli azzurri tornano a casa con il rimpianto di una traversa e mezza (Insigne la timbra, Mario Rui la scheggia), ma anche di qualche palla-gol non concretizzata per quel pizzico di cattiveria sotto-porta che oggi è mancata.
Si comincia con Ancelotti che schiera Fabian Ruiz in regia, optando per un 4-4-2 che in un attimo può trasformarsi nel 4-3-3, vestito del Napoli di questi ultimi anni. Callejon e Zielinski sono i laterali di centrocampo, ma sono anche le prime punte esterne se c’è da sostenere l’azione, con il polacco che ha anche la licenza di accentrarsi e di giocare da trequartista puro. La coppia d’attacco è formata da Milik e Insigne. Dall’altra parte dal mitico tunnel del Marakana esce una Stella Rossa che sulla carta si schiera con il 4-2-3-1, ma che in realtà si dispone con un prudente 4-5-1 dove l’ex Genoa, Sassuolo, Atalanta e Latina, Richmond Boakye, è la punta centrale, mentre in mezzo agisce un’altra vecchia conoscenza del calcio italiano, l’ex Samp e Bologna, Nenad Krsticic.
La superiorità del tasso tecnico azzurro non è in discussione, la differenza è evidente. Fabian Ruiz conferma di avere qualità e intelligenza tattica, mentre Zielinski e Insigne hanno spunti che spaventano i serbi. L’inedito di Belgrado è un Allan non in serata: diversi errori, un cartellino giallo al 17° e il rischio di prendere il secondo al 37°. Basta poco al Marakanà per accendersi, Boakye ci prova ma non spaventa Ospina e in realtà solo sui due falli commessi dal brasiliano del Napoli, lo stadio diventa bolgia. In realtà succede, ma è solo un enorme sospiro di sollievo, anche al 18° quando Insigne inventa uno splendido diagonale destro dai 25 metri che si stampa sulla traversa. Funziona l’intesa polacca Zielinski-Milik, il primo al 29° fa una grande giocata a centrocampo, difende palla, salta due avversari e imbecca il secondo che di destro impegna Borjan. Copione simile al 44°, il binomio che produce la palla-gol è sempre “made in Polska”, ma il portiere serbo è attento e presente. Si va negli spogliatoi sullo 0-0, meglio un Napoli discreto, sfortunato sul legno di Insigne, ma non abbastanza cattivo per sbloccare il risultato.
Nella ripresa nessun cambio e Napoli che nei primi minuti dà l’impressione di essere più convinto. Ci prova Allan, ma non spaventa Borjan che, invece, all’11° può solo pregare sulla splendida punizione di Mario Rui il cui sinistro accarezza la traversa. La Stella Rossa non punge anche se il destro tutt’altro che irresistibile del neo-entrato Jovancic mette in crisi Ospina. La replica è di Zielinski, ma Borjan c’è. Ancelotti la vuole vincere e, al 16°, inserisce Mertens per Allan arretrando Zielinski. Il belga è subito pericoloso, ma da buona posizione non trova la porta. Al 22° la trova Callejon, ma il suo sinistro trova la risposta di Rodic sulla linea. Ancelotti cerca dalla panchina la chiave del match: dentro Hamsik e Ounas per Zeilinski e Callejon, forze fresche per due tra i migliori in campo.Ci prova Insigne, ma in qualche modo Borjan si salva. Non riesce a sbloccarla il Napoli e rischia anche al 35° sul destro di Boakye che Ospina, questa volta bravo e sicuro, blocca a terra. Non succede altro, la Stella Rossa continua a controllare, la scossa dei cambi non arriva e si chiude sullo 0-0. Se si tratta di un mezzo passo falso lo diranno le prossime partite, intanto il Napoli torna a casa con un punto e quattro cartellini gialli che un peso possono averlo.
(ITALPRESS).

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