GOGGIA SPLENDIDO ARGENTO AI MONDIALI DI ARE

Voleva una “medaglietta”, come l’ha definita lei, e, quando è arrivata al traguardo, Sofia Goggia scuoteva la testa. Eppure quello che cercava è arrivato: uno splendido argento. I Mondiali di sci alpino cominciano alla grande per l’Italia: sulla pista di Are, dove l’anno scorso conquistò la coppa di specialità in discesa e trionfò in superG nelle finali di Coppa del Mondo, la bergamasca sale ancora sul podio nel superG iridato, replicando il secondo posto ottenuto nelle prime due gare della sua stagione, cominciata a Garmisch appena dieci giorni fa. Goggia è rimasta fuori tre mesi, da ottobre a gennaio, per la frattura al malleolo peroneale destro rimediata in allenamento. Doveva rientrare a Cortina, ha deciso di rimandare di qualche giorno il suo debutto perché voleva essere subito in grado di lottare per vincere. Ed è quello che ha fatto. Qui, tra l’altro, ci è andata vicina, vicinissima. L’insaziabile Mikaela Shiffrin le è balzata davanti per appena due centesimi, mantenendo più o meno lo stesso vantaggio dall’inizio alla fine: la statunitense conquista così il suo quarto oro mondiale dopo i tre consecutivi in slalom e si dimostra sempre più una sciatrice completa, confermandosi la numero anche in superG, dove ha vinto tre gare di Coppa del mondo ed è in testa alla classifica di specialità. L’unico piccolo rammarico di Sofia Goggia è legato alla parte alta del tracciato, dove – parole sue – ha avuto “troppo rispetto”. Ma da metà gara in giù la bergamasca è andata giù a modo suo, con l’aggressività e la pulizia che la contraddistinguono. Considerando che fino al 26 gennaio non aveva ancora gareggiato, questo argento vale tantissimo e per ora è comunque il suo miglior risultato in carriera ai Mondiali, dove aveva già conquistato un bronzo in gigante due anni fa a St. Moritz. Con Mikaela Shiffrin e Sofia Goggia sale sul podio la svizzera Corinne Suter, sorpresa relativa, perché è vero che in Coppa del Mondo non ci è mai riuscita, ma lo è anche che in prova di solito dà spettacolo e stavolta è riuscita a trasferire in gara quello che generalmente mostra in allenamento. L’Italia si gode una prova di squadra da applausi: Nadia Fanchini chiude quinta a soli 14 centesimi da Shiffrin e a 9 dal podio. Qui ha trovato la prestazione che cercava da inizio stagione: non ha sbagliato praticamente nulla e nella parte centrale del tracciato, dove sembrava che Sofia Goggia avesse fatto la differenza, ha rifilato 15 centesimi alla compagna e 10 a Mikaela Shiffrin. La partenza abbassata a causa del forte vento forse l’ha penalizzata, perché il pezzo mancante era quello più tecnico e con quei trecento metri da sciare in più la bresciana forse avrebbe potuto fare ancora meglio. Un discorso che vale anche per le altre due azzurre, Francesca Marsaglia e Federica Brignone: la romana paga un errore sul salto nel finale e chiude comunque settima, la valdostana va forte nel tratto a lei più congeniale e perde qualcosa in fondo, ma centra comunque la top ten. Per lei anche l’alibi della lunga attesa per la gara interrotta dopo la caduta di Lindsey Vonn, che se non dovesse recuperare per domenica potrebbe aver chiuso qui la sua meravigliosa carriera. Quando l’americana è andata giù, Sofia Goggia si è messa le mani tra i capelli, spaventata. Poi Vonn si è rimessa in piedi e allora l’azzurra può festeggiare senza problemi questa bellissima medaglia d’argento.

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]