GATTUSO ALLONTANA DERBY “TESTA SOLO AL SASSUOLO”

“Dobbiamo pensare partita per partita. Domani è una gara fondamentale, non bisogna pensare al derby, a nulla, solo al Sassuolo. Dobbiamo essere bravi noi a interpretarla bene, a partire con il piede giusto”. Rino Gattuso resta concentrato sull’impegno di domani contro i neroverdi, senza farsi distrarre dalla prossima sfida con l’Inter nè dalla corsa Champions. “A livello fisico, in estate, abbiamo fatto un lavoro importante e stiamo bene. La cosa più importante è non stare là a pensare a quello che ci stiamo giocando. Semifinale di ritorno di Coppa Italia compresa, mancano 14 partite e dobbiamo pensare che sono 14 finali, dobbiamo prepararle con grande voglia e grande concentrazione e vediamo dove arriveremo”. Grande rispetto per De Zerbi. “L’anno scorso mi ha fatto una riga in mezzo, ho fatto solo un punto contro di lui. So che tipo di allenatore è e che tipo di calcio gli piace, ha giocatori importanti e dobbiamo stare attenti: dobbiamo prepararla come se affrontassimo una big, se non rispettiamo il Sassuolo, può farci male”. Il Milan avrebbe bisogno anche del miglior Suso. “Ci sta che un giocatore possa attraversare un momento di appannamento e sta a noi capire come possiamo aiutarlo e metterlo nelle migliori condizioni – lo difende il tecnico rossonero – Suso non è un problema, a livello tecnico ci ha abituato bene e deve continuare a fare quello che sta facendo. È stato fermo un mese, qualcosa a livello fisico e tecnico la sta pagando ma deve stare tranquillo, ha le qualità per darci una mano”. E su Cutrone, che non trova spazio, aggiunge: “Deve solo pensare a lavorare, nel calcio il lavoro e la professionalità pagano”. Blindato Romagnoli, sul taccuino anche di grandi club all’estero (“è felice di stare qua, è orgoglioso di indossare la fascia di capitano e sicuramente continuerà qua”), Gattuso non si sente imbarazzato dall’accostamento al Paron Rocco, tecnico che faceva della prudenza il suo marchio di fabbrica. “Ne sono orgoglioso. L’Atletico Madrid gioca da 5-6 anni in quel modo e ha fatto due finali di Champions e vinto tanto – commenta – Io non preparo una partita per pareggiare ma ci piace difendere tutti insieme, chiudere le linee di passaggio, avere una squadra corta. Rocco ha inventato il catenaccio, è stato il primo allenatore italiano a vincere la Coppa dei Campioni, ha fatto la storia. La nostra bravura deve essere quella di tenere le cose che per tanti anni ci hanno fatto fare la differenza e metterci qualcosa di nuovo, senza accantonare quello che di buono la nostra scuola ha insegnato negli anni”.

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